Il presidente dell’ANPI Raimondo Ricci scrive a Schifani e a Fini:
“Verità sulla giustizia mancata alle vittime (15.000 – 20.000) delle stragi nazifasciste ’43-’45: Senato e Camera esaminino le risultanze della Magistratura Militare e delle due Commissioni parlamentari di indagine e inchiesta concluse da ben 8 anni”.
“(…) L’ANPI chiede che con ogni possibile sollecitudine il Senato della Repubblica e la Camera dei Deputati esaminino le risultanze alle quali sono pervenute nel 1999 il Consiglio della Magistratura Militare; nel 2001 la Commissione Giustizia della Camera in sede di indagine conoscitiva; nel 2006 la Commissione bicamerale d’Inchiesta sulle cause e sulle responsabilità del criminoso occultamento, nell’ “Armadio della Vergogna”, dei 2274 fascicoli riguardanti le stragi risalenti agli anni ’43-’45. Quanto è accaduto, come sarà senz’altro noto, ha impedito ai magistrati militari di rendere giustizia per l’uccisione di migliaia di militari italiani, fatti prigionieri e poi fucilati dalle truppe naziste – oltreché di tanti civili, anziani, bambine e donne – contro ogni norma di umanità e di diritto internazionale, come in particolare è avvenuto nella drammatica vicenda di Cefalonia e Corfù.
VERITA’ E MEMORIA
L’Associazione che mi onoro di presiedere e rappresentare reputa urgente e necessario che si compia ogni sforzo per chiudere, con spirito di verità, senso dell’onor patrio e di solidarietà umana e civile questa oscura pagina di giustizia colpevolmente negata. (…) Una democrazia è forte quando il Paese dimostra, con coralità di intenti, la volontà, il coraggio e la capacità di fare i conti con le pagine, anche le più riprovevoli, della storia.
L’ANPI confida che (…) vengano esaminati i tre documenti già sopra indicati e Senato e Camera pervengano, con una propria mozione, a pertinenti valutazioni e a proposte dignitose, solenni e necessarie per chiudere una pagina così dolorosa della nostra storia a memoria delle tante vittime”.