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Vincono l’Anpi e l’associazionismo democratico: la Resistenza è nei nuovi programmi scolastici

By 2 Aprile 2010 No Comments

staffetta con tricolore“L’Italia dal Fascismo alla Resistenza e le tappe di costruzione della democrazia repubblicana”: torna nei programmi di storia delle quinte superiori la Resistenza!

E sì, perché era sparita: con un po’ di “bianchetto idelogico” la ministra Gelmini aveva fatto sparire la parola Resistenza dai nuovi programmi ministeriali, sostenendo di fronte a quanti (tanti) si erano indignati che era sottintesa nelle “tappe e formazione dell’Italia repubblicana”.

Una svista? Difficile immaginarlo. Un intenzionale “colpo di mano” revisionista, piuttosto. O forse una freudiana e spontanea rimozione, espressione di una cultura che non ce l’ha proprio nel dna il riferimento alla Resistenza, né tantomeno all’antifascismo (altra parola assente dal programma di storia).

Comunque sia, in quanto a provare, ci provano sempre… salvo scoprire che, come forse non si aspettavano, tante voci si sono levate indignate da questo colpo di mano, in primis ovviamente l’ANPI, con un duro comunicato, ma anche tanti esponenti politici (ma non dal centro destra) e – soprattutto – le associazioni studentesche: ragazzi e ragazze che non ci stanno a studiare la storia riveduta e corretta da “lorsignori”,

studenti che pensano che la storia la scrivono gli storici, non i ministeri; Uds e Rete degli Studenti quindi non ci stanno e programmano iniziative di protesta ma anche di approfondimento sul rapporto tra Resistenza e Costituzione come fondamento della nostra Repubblica.

 

Alla fine, una retromarcia-lampo e una vittoria per Anpi, associazioni e studenti. Ma anche il segnale che bisogna tenere – oggi più che mai – “alta la guardia” perché i rischi di stravolgimento della storia – e con essa del presente – sono sempre dietro l’angolo.

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