Il Comitato Nazionale dell’ANPI, riunitosi il 6 aprile u.s., prende atto della decisione del Ministro dell’Istruzione di reinserire il tema dell’Antifascismo, della Resistenza e della Lotta di Liberazione negli orientamenti didattici elaborati dalla competente commissione ministeriale.
Considera questo un passo significativo per completare un impianto culturale inadeguato all’origine a comprendere pienamente la storia del novecento.
La Resistenza e la Lotta di Liberazione hanno un valore educativo-patriottico perché rappresentano l’unità delle donne e degli uomini che si opposero al nazifascismo in nome di una nuova società assolutamente democratica: le partigiane e i partigiani e la popolazione antifascista che li sostenne, i patrioti, gli IMI, i gruppi di combattimento, i militari in Italia e all’estero, i deportati nei campi fascisti e nazisti, gli internati e, infine, anche la popolazione civile fecero una lotta contro Germania e R.S.I. in nome dell’Italia intera e seguendo le disposizioni del legittimo governo italiano che aveva dichiarato guerra alla Germania il 13 ottobre del ’43.
A Parigi, al Trattato di pace del ’47, le potenze vincitrici riconobbero all’Italia la qualifica di Paese cobelligerante proprio per l’impegno, le vittorie e i martiri partigiani. Senza quella lotta, alla quale concorsero tante culture democratiche diverse, la Costituzione non avrebbe quei contenuti di civiltà e di democrazia che le sono riconosciuti in tutto il mondo democratico.
Pertanto al positivo reinserimento dell’Antifascismo, della Resistenza e della Lotta di Liberazione negli orientamenti didattici è ferma opinione dell’ANPI vi debba seguire anche una programmazione didattica di merito.
La Segreteria Nazionale dell’ANPI e le associazioni provinciali sono impegnate a far conoscere le motivazioni storiche e didattiche e la proposta contenuta in questo documento in tutte le sedi istituzionali e sociali.
Roma, 6 aprile 2010Documento del Comitato Nazionale A.N.P.I.
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