Il tesseramento sta proseguendo con soddisfazione, sono tanti i nuovi iscritti e sono stati in diversi a voler condividere le motivazioni di questa decisione. Così abbiamo pensato di rivolgere ad una platea più vasta questa domanda e di chiedervi di raccontarci, se vi va, perché vi siete iscritti all’ANPI.
Le risposte verranno pubblicate con cadenza settimanale
Descrivete una scelta politica, affettiva … sempre e comunque di campo.
Cara ANPI, ammetto che, malgrado il tuo ruolo autorevole nella Storia del nostro Paese incuta in me un senso di rispetto e di riverenza fuori dal comune, non è stato difficile districarsi nella scelta dell’aggettivo da accompagnare al tuo nome, appunto “cara” (poiché tu per me lo sei!), rispetto magari ad altri aggettivi che avrebbero meglio descritto il tuo valore solenne; come, ammetto, non trovo alcuna difficoltà nel darti del tu, data la tua vicinanza, materna e fondamentale nel mio percorso di vita da undici anni a questa parte. Decido di scriverti queste poche righe per renderti partecipe circa il mio stato d’animo degli ultimi mesi, preoccupato da un lato per le evoluzioni sociali, o forse sarebbe meglio dire anti-sociali, che il mondo occidentale ed il nostro Paese stanno attraversando (vedi ad esempio la questione razziale ed il conseguente dibattito partiti dagli USA, con l’uccisione di George Floyd, ed arrivato fino a noi sfociato in una becera rivalutazione del relativismo morale); e rabbioso dall’altro, per il lassismo con il quale lo stiamo affrontando. Detto ciò non posso fare a meno di ringraziarti, oltre che per gli insegnamenti che la tua Storia dispensa, anche e soprattutto per il tuo ruolo di compagna consolatrice e salvifica che fornisce, dalla Resistenza fino ad oggi, chiavi di lettura storiche indispensabili per noi giovani per poter capire il presente ed affrontare al meglio il futuro! Ancora grazie.
Carlo Vincenzo Figliomeni, 26 anni
