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Massima unità per bloccare la deriva antidemocratica

By 5 Novembre 2010 No Comments

La fibrillazione incessante che sconquassa il versante di centrodestra della politica non solo tormenta gravemente la vita degli italiani, ma nello stesso tempo, rischia seriamente di mettere a repentaglio l’assetto democratico del Paese. Non ci stanchiamo di ripeterlo, oggi a maggior ragione visto il miserevole spettacolo che la malferma coalizione su cui poggia (ma quanto ancora?) l’attuale governo fa mostra di sé. Nel panorama all’attenzione internazionale, nel quale è ormai diuturno lo sbigottimento.

La rissosità, gli insulti, i ricatti, le interminabili campagne mediatiche demolitorie da parte di chi considera le istituzioni una proprietà privata, instillano veleni sempre più venefici. Mentre i problemi veri che angustiano le famiglie, il mondo del lavoro, la scuola, la ricerca scientifica, la giustizia chiaramente non interessano il presidente del Consiglio e tanto meno la Lega Nord quotidianamente impegnata a costringerlo a stare al passo. Agitandogli sotto il naso la minaccia della rottura della alleanza e della prospettiva elettorale. Il tutto condito con la più feroce denigrazione dell’unità nazionale e dei suoi simboli, che fa il paio con le esposizioni pressoché quotidiane in chiave di barzellettiere Di tutto ciò l’Italia soffre.

Nessuno deve sottrarsi – accampando i più speciosi motivi, generalmente di bottega, come si vede – al compito di impedire la deriva antidemocratica, usando insieme gli strumenti che la massima legge dello Stato, la Costituzione, esprime. Gli ex partigiani, gli antifascisti di giovane generazione associati nell’ANPI da sempre impiegano il loro patrimonio morale e patriottico, la loro forza organizzata per favorire un movimento delle coscienze utile a raggiungere tale obiettivo.

Ci rivolgiamo ai giovani cui è precluso una occupazione sicura e soddisfacente, alle donne sempre più discriminate, alla cultura umiliata da interventi restrittivi e censori, all’associazionismo ed al volontariato la cui preziosità per la coesione sociale è ben presente, ai sindacati il cui ruolo è fondamentale e che va preservato dagli insidiosi tentativi di smembrarlo.

Stiamo entrando nella “stagione nuova” dell’ANPI, la quale si nutre della linfa fresca che sta affluendo con promettente continuazione, come rivelano i dati del tesseramento coi quali faremo il bilancio definitivo a conclusione dell’anno. Ne discuteremo nel corso dei congressi di sezione in fase di avvio, di quello provinciale di Bologna dal 12 al 13 febbraio del prossimo 2011, per confluire con la somma di idee e di risultati nell’assise nazionale che celebrerà i suoi lavori da 24 al 27 marzo, sempre del nuovo anno, a Torino.

Ne scaturiranno, ne siamo certi, indirizzi necessari per salvaguardare e far avanzare la democrazia in Italia.

Tracce concrete sono già state elaborate: si trovano nella forma di inserto di 8 pagine nel corpo stesso di questo numero di Resistenza ed in misura maggiore distribuito dalle sezioni.
Un impegno proficuo che non mancherà indubbiamente da generare apprezzamento ed ulteriore vitalità.

(editoriale del numero del novembre 2010 di Resistenza)

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