Il Presidente Nazionale ANPI scrive al Presidente del Senato
per impedire l’abolizione dei Tribunali Militari
Milano 25 luglio 2012
All’On. Presidente del Senato
Ai Presidenti delle Commissioni Bilancio e Questioni istituzionali del Senato
Ai Presidenti dei gruppi
All’On. Presidente del Consiglio; al Ministro degli Interni; al Ministro della difesa; al Ministro della Giustizia.
Mi è giunta notizia che nel provvedimento relativo alla “Spending Review” è stato presentato un emendamento per l’abolizione di alcuni Tribunali militari, fra cui quello di Verona. A nome mio personale e di tutta l’Associazione Naz. Partigiani d’Italia, mi permetto di fare presente che il Tribunale di Verona sta trattando – in fase conclusiva – alcuni processi relativi alle stragi nazifasciste del 43-45, con estremo ritardo (non dovuto al Tribunale, che invece è attivissimo), mentre sono ancora in corso alcune istruttorie relative ad altre stragi.
Abolire il tribunale di Verona, adesso, significherebbe costringere a ricominciare tutto da capo e bloccherebbe le istruttorie più avanzate. E questo sarebbe iniquo, considerando che se si trattano a questo punto, a 68 anni di distanza dei fatti, questi processi per orribili stragi è perché centinaia di fascicoli rimasero chiusi e inaccessibili per anni, in quello che è stato definito “l’armadio della vergogna”. Di quel fatto, il nostro Stato reca una responsabilità oggettiva (oltre a quelle soggettive ormai note); si assumerebbe una grande ed ulteriore responsabilità se ponesse sostanzialmente fine all’attesa di tanti familiari di vittime e di tanti cittadini, che, appunto, da molti anni aspettano giustizia e verità.
Il problema dell’organizzazione della giustizia militare esiste, ma non si può immaginare nulla di peggio del pensare di risolverlo adesso, nella situazione sopradescritta, con un emendamento nel corso di un provvedimento di natura strettamente economica.Credo che si debba fare, anche per ragioni di umanità, ogni sforzo per impedire che si rechi un vero vulnus alla memoria delle vittime e alle attese di tanti cittadini.
Chiedo al Governo di intervenire perché l’emendamento non sia accolto, al Parlamento perché rinvii la questione dei Tribunali militari ad altro momento più opportuno, agli stessi proponenti perché ritirino l’emendamento in questione, comunque ai parlamentari perché – in caso di insistenza – non l’approvino.
L’ANPI auspica vivamente che si comprenda il senso della presente e le preoccupazioni che la giustificano e ci si comporti di conseguenza, compiendo un’operazione, ripeto, di giustizia e di umanità.
Con i migliori saluti.
Il Presidente nazionale dell’ANPI
Carlo Smuraglia
Info: Ufficio Stampa ANPI 320 036 18 04