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In Consiglio comunale a Bologna – Ricordo di Edera De Giovanni, prima partigiana fucilata

By 25 Marzo 2014 No Comments

Edera De GiovanniE in quel momento, tenendo sempre la mano di Egon ti sei voltata. No, alla schiena no, vigliacchi. Fu un attimo: vederti in viso, che nonostante le botte era ancora di una bellezza struggente, l’ufficiale esitò a dare l’ordine estremo. E tu, Edera, che zitta non eri mai stata davanti ai soprusi degli uomini, hai detto con voce chiara: “Vedo che tremate. Anche una ragazza vi fa paura”. (P. Cacucci – Nessuno può portarti un fiore)

Domenica 30 marzo alle ore 10.30 nella sala del Consiglio comunale di Bologna si terrà un incontro solenne per ricordare “Edera” De Giovanni prima partigiana in Italia ad essere fucilata dai fascisti.

Interverranno per i saluti il sindaco Virginio Merola ed il presidente dell’ANPI provinciale William Michelini.

Nel corso dell’incontro prenderanno la parola: Luca Alessandrini che interverrà sui tratti distintivi della Resistenza a Bologna, la docente universitaria Patrizia Dogliani che parlerà della memoria della Resistenza attraverso i monumenti e l’arch. Letizia Gelli Mazzuccato progettista del Monumento alle 128 partigiane cadute a Villa Spada.

L’attore e regista Matteo Belli leggerà un testo inedito di Luciano Bergonzini che descrive le fasi della cattura di “Edera”.

L’incontro sarà anticipato sabato 29 marzo da una manifestazione che si terrà a Villa Spada alle ore 17 dove si troveranno i cittadini provenienti dal muro della Certosa dove venne fucilata “Edera” ed un gruppo di ciclisti che percorreranno i luoghi della detenzione, tortura e uccisione nella Resistenza bolognese (leggi altro).

il Comitato Provinciale della Resistenza e della Lotta di Liberazione di Bologna


biografia

Francesca “Edera” De Giovanni è nata a Monterenzio il 17 luglio 1923. Figlia del mugnaio di Savazza aderì presto alla Resistenza entrando a far parte di un nucleo partigiano che faceva riferimento al mulino paterno, già luogo di ritrovo di antifascisti locali.

Assieme ad Egon Brass ed a Ettore Zaniboni il 25 marzo ’44 si recò a Bologna per prendere contatti con un certo Remo davanti alla “baracchina” di penne stilografiche gestita da Enrico Foscardi e Attilio Diolaiti. I cinque furono arrestati dai fascisti che li torturarono nel tentativo vano di farli parlare.

La notte del 30 marzo furono fucilati assieme a Ferdinando Grilli, anch’egli di Monterenzio, davanti al muro nord della Certosa.

“Edera”affrontò la morte guardandola in faccia e rimanendo colpita al petto da 14 proiettili. Aveva 21 anni.

Il suo sacrificio sia di monito alle nuove generazioni perché rappresenta un esempio del costo pagato dalla Resistenza per la conquista della libertà.

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