In occasione del 2 giugno 2021 l’ANPI di San Giovanni in Persiceto celebra la Festa della Repubblica con un murale dedicato alle donne della Resistenza. Tutte le donne, partigiane e non solo.
L’opera, dal titolo “Mille papaveri rossi”, situata presso il piazzale della Stazione Ferroviaria, è stata realizzata dalla street artist di fama internazionale Alice Pasquini, in arte Alicè, la cui ricerca artistica è da sempre dedicata alle donne, da lei ritratte in momenti quotidiani, emozionali, in atmosfere lontane dallo stereotipo donna-oggetto.
L’iniziativa, promossa in collaborazione col Comune di San Giovanni in Persiceto, col sostegno dell’ANPI Provinciale di Bologna e di COOP Alleanza 3.0, nasce dalla necessità di rinnovare la strategia comunicativa con cui, come ANPI, trasmettiamo i nostri valori: Antifascismo, Resistenza, Liberazione.
Viviamo in una società caratterizzata da una sempre maggiore immersione in un contesto visivo. Le immagini hanno rimpiazzato i testi scritti come forma culturale dominante, e sono diventate il medium più cruciale nella costruzione sociale della realtà. Da qui l’esigenza di rivolgerci a espressioni grafiche contemporanee, elaborando un progetto artistico-culturale fruibile da tutte e da tutti. Collocato in uno spazio urbano, crocevia di persone che attraversano quel luogo per studio, lavoro e turismo, il murale di Alicè raggiunge un pubblico ampio e plurale grazie a un linguaggio fresco, immediato, accessibile e poetico. Ma soprattutto: grazie a un linguaggio non retorico.
Troppo spesso, nella narrazione della Guerra di Liberazione contro fascismo e nazismo, le donne sono rimaste sullo sfondo. E sebbene una certa storiografia femminista abbia avuto il merito di ricollocare le cose nella giusta prospettiva, ancora molto resta da fare a livello di percezione nell’immaginario collettivo. Ecco perché, da quello sfondo, le donne della nostra storia abbiamo deciso di farle emergere, omaggiandole attraverso una chiave di lettura inclusiva, che privilegiasse gli aspetti di Resistenza civile e non armata. Questo sia per una questione numerica – poche furono le resistenti in armi rispetto alle resistenti disarmate – ma soprattutto per una questione pedagogica: come sosteneva la storica Anna Bravo «“fai come me” è un invito che il resistente civile può estendere enormemente, al di là di quanto possa fare il partigiano in armi; e che appunto per questo testimonia come anche aspettare, non vedere, non “immischiarsi”, sia stata una questione di scelte». Infatti, tra il restare indifferenti davanti al fascismo e l’imbracciare il fucile per combatterlo c’è tutta un’area del resistere che fu frequentata soprattutto dalle donne. E dalla quale l’antifascismo, oggi, può trarre ispirazione per risemantizzare sé stesso.
Quindi, nel murale non trova spazio solo, preoccupata di non essere seguita, la più iconica “staffetta” in bicicletta – termine peraltro problematico, di cui già i Gruppi di Difesa della Donna chiedevano la sostituzione con definizioni professionali come “informatrice”, “collegatrice”, “portaordini”. Ci sono anche una bracciante agricola (nello specifico una mondina) e un’operaia, che incrociano gli sguardi in una dolce tensione emotiva, foriera di Rivoluzione.
Il riferimento è allora a una Resistenza in senso lato, fatta di scioperi nei campi, di boicottaggi nelle fabbriche per rallentare la produzione dell’industria bellica, e tante altre forme ancora, le cui radici affondano nel sottobosco antifascista del primo Novecento per poi fiorire – come rossi papaveri – nelle pagine della Costituzione trasportate dal vento.
Coi suoi lavori visibili per le strade di diverse città italiane e straniere (Marsiglia, Parigi, Amsterdam, Londra, Berlino, Oslo, Barcellona, Napoli, Roma) Alicè è considerata oggi la più importante street artist donna in Italia, e fra le artiste più influenti nel panorama internazionale dell’arte urbana. Con “Mille papaveri rossi” consegna a San Giovanni in Persiceto e a tutta l’area metropolitana di Bologna un’opera prestigiosa, testimonianza della vitalità dell’antifascismo nel nostro territorio.
Enrico Papa, curatore del progetto – Comitato Direttivo ANPI Persiceto
Foto di Claudio Nannetti