Ancora una volta un luogo della memoria della città di Bologna è stato violato.
La corona di alloro posata nel corso della cerimonia per il 67° anniversario della chiusura del campo di prigionia, al “muro dei fucilati ignoti”, sul lato esterno in direzione nord-est della recinzione di Caserme Rosse, con accesso da via di Saliceto è stata rimossa dal muro dove onorava ignoti caduti del secondo conflitto mondiale, passati per le armi, vittime dei nazifascisti.
La corona ora giace a pochi metri dal muro, distrutta, riversa a terra, con il nastro tricolore strappato ed i piedi della corona spariti, fra l’erba del prato che costeggia il ramo cieco della vecchia via di Saliceto, che ora termina contro la tangenziale di bologna e l’autostrada A14.
Fino a quando la coscienza civile della città di Bologna non avrà un sufficente moto di ripulsa e di ribellione questi tristissimi fenomeni si ripeteranno, fino a che le forze dell’ordine non avranno assicurato alla giustizia qualcuno di coloro che si fanno beffe della memoria, dei caduti e degli eroi della Resistenza al nazifascismo questa città sarà -ormai è chiaro- colpita con cadenza sempre più ravvicinata da atti di vilipendio insopportabili.
Avrà Bologna un moto di civile ribellione a questo indegno attacco continuato ai luoghi della memoria e della Resistenza di una città Medaglia d’Oro al Valore Militare? Sopporteremo ancora per molto tempo un attacco senza precedenti?
Armando Sarti
Presidente della sezione ANPI Bolognina