La conclusione (per ora) della “trattativa” in materia di riforma del mercato del lavoro, è stata quella che tutti conosciamo: una posizione complessiva del Governo, che dovrà essere valutata dal Parlamento; una linea di netto contrasto da parte della CGIL e non poche perplessità, almeno su alcuni punti del progetto di riforma, da parte delle altre organizzazioni sindacali. Il dibattito continua, come si è visto, sulla stampa e nelle dichiarazioni pubbliche, in attesa che la parola passi davvero al Parlamento, con la trasmissione e calendarizzazione di un disegno di legge completo. Ho già scritto più volte – anche in questa sede – a proposito della riforma del mercato del lavoro e più specificamente, a proposito dell’art. 18; e non vorrei ripetermi, né entrare in polemica con i sostenitori a oltranza della posizione governativa, anche perché sono convinto che ci saranno sempre problemi fin quando non si riuscirà a riflettere su riforme di carattere globale e sostanziale, anche alla luce della situazione internazionale.
Preferisco, per ora, limitarmi a segnalare due articoli di questi giorni, uno rispettivamente di uno dei più autorevoli giuristi del lavoro, particolarmente in relazione all’art. 18, e cioè il Prof. Umberto Romagnoli, e l’altro di uno dei noti ed apprezzati sociologi-economisti del nostro Paese, cioè il Prof. Luciano Gallino, sul modo di combattere il precariato. Una lettura significativa, anche per l’autorevolezza dei due Autori, dai quali si può – ovviamente – dissentire, ma delle cui opinioni, motivatamente espresse, non si può certo prescindere.Il link all’articolo di Gallino, apparso su la Repubblica del 25 marzo, è
http://www.difesa.it/Sala_Stampa/rassegna_stampa_online/Pagine/PdfNavigator.aspx?d=25- 03-2012&pdfIndex=96
L’altro, quello di Romagnoli, già apparso su il manifesto del 22 marzo col titolo “La marmellata dei diritti”, è reperibile su http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/inedicola/
manip2n1/20120322/manip2pg/01/manip2pz/319942