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Bando al torpore la democrazia esige iniziativa

By 6 Settembre 2010 No Comments

C’è una esigenza assoluta, urgente, nel nostro Paese, che le forze sane, tutte, facciano sentire alta la loro voce (in parte già lo fanno).

Vanno avvertiti quei settori dell’opinione pubblica che restano adagiati nel torpore appositamente creato da chi prospera nell’immoralità, nel malaffare, nella corruzione.
Sono la “cricca”, sono la P. 3, termini non graditi ma quanto mai calzanti.

Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha vigorosamente posto l’accento sulla perniciosa attività di “squallide consorterie”, che mettono a repentaglio la stabilità stessa della vita nazionale.

(Altro che “quattro pensionati sfigati” come l’attuale premier ha tentato volgarmente di minimizzare, o addirittura celare, l’azione di suoi sodali).

Chi, poi, dall’interno della stessa compagine governativa si è assunto il compito di indicare e combattere tali ambienti e persone, ha dovuto far fronte inizialmente ad una tambureggiante, violentissima offensiva mediatica, infine alla condanna decisiva: fuori di casa chi osa parlare!

 

Ma i problemi del Paese sono di ben altro spessore, pur non dovendo essere sottovalutato ciò che – con sbalordimento – gli italiani vedono e sentono attraverso i canali d ella comunicazione non addomesticata.

I problemi sono, fra i molteplici, quelli sollevati dal sindacalismo più attento ai rischi di manovre che insidiano i livelli di occupazione ed i diritti contrattuali e democratici dei lavoratori, dal  mondo della scuola, dell’Università e della ricerca, da quello dell’informazione scritta e radiotelevisiva, dalla magistratura, dai coltivatori diretti, dai vigili del fuoco, dai terremotati aquilani, dai diplomatici compresi gli ambasciatori, categorie che sono scese in piazza a Roma davanti ai palazzi del Governo (non in “gita”). Problemi assai cocenti che fanno soffrire cassintegrati, licenziati, precari, giovani senza futuro (disoccupazione giovanile a quota 0%). Lo sappiamo, questi temi li abbiamo sollevati più volte, anche sulle pagine del nostro periodico Resistenza ma non per ciò ci esimiamo dal riproporli. È nostro dovere farlo. L’ANPI è una componente vitale della società, quindi si sente, doverosamente, in prima linea nella giusta lotta per l’affermazione del dettato Costituzionale e per impedire l’imbarbarimento della convivenza civile.

Lo sta facendo con le tante iniziative che mobilitano le sezioni di città e nei comuni della provincia, con gli anziani  ex partigiani ed i giovani i quali traggono dallo studio e dalla memoria storica lo stimolo per contribuire a proteggere la Costituzione e con essa la democrazia. L’insidia è quanto mai palese. L’ANPI la sua parte, la fa per combatterla.

Editoriale – Resistenza n. 4/2010 (scarica la rivista da qui)

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