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Comunicato

By 7 Ottobre 2015 No Comments

Bologna, 7 ottobre 2015

COMUNICATO

L’ ANPI non ritiene opportuno intrattenere discussioni politiche nei Social Media, in particolare su Facebook. Esistono per questo gli organi della partecipazione associativa  (la Presidenza, il Comitato direttivo, le tante sezioni diffuse in città e nel territorio) e il dialogo con cittadini e cittadine nelle più diverse occasioni d’incontro.
La nostra rivista “Resistenza” costituisce poi  un ulteriore mezzo di informazione  per gli iscritti e per chiunque abbia interesse a conoscere le attività e le posizioni dell’Associazione.
In questo specifico momento, sentiamo tuttavia l’esigenza di rendere note alcune nostre valutazioni a proposito di episodi recenti, relativi a manifestazioni di aderenti a Centri sociali antagonisti svoltesi in luoghi altamente simbolici per la Resistenza bolognese.
A tutti deve essere chiaro che l’ANPI non può e non deve impedire a nessuno la libera espressione di idee e convincimenti essendo questo un valore fondativo della democrazia: il  pluralismo di visioni e di esperienze rappresenta per noi elemento irrinunciabile, base indiscutibile dell’antifascismo.
Siamo altrettanto fermi nel ribadire che la libera espressione deve avvenire nel pieno rispetto della legalità e delle regole della convivenza civile: è per questo che ripudiamo ogni forma di violenza, sia fisica che verbale, anche nel caso in cui si rivolga contro gruppi e formazioni di matrice fascista e razzista. Né possiamo tollerare l’eventuale uso improprio dei nostri simboli.
Come tanti, viviamo con forte preoccupazione e consapevolezza le minacce che movimenti di questo tipo pongono alla vita democratica e al futuro del nostro Paese e dell’Europa intera e per questo  siamo in prima  linea nell’avversare il riaffacciarsi di questi fenomeni.

Lo facciamo con gli strumenti che ci siamo dati: la “memoria attiva” e dunque  la formazione delle giovani generazioni, l’attualizzazione dei valori che erano alla base della scelta delle donne e degli uomini della Resistenza ai problemi del nostro tempo, il cammino comune con le associazioni che con noi condividono la visione di Paese definita nella Carta Costituzionale, il richiamo all’antifascismo come fondamento della politica e delle relazioni sociali, antifascismo che deve essere più presente nella visione e nelle prese di posizione della classe dirigente del nostro Paese.

E’infatti la bandiera dell’antifascismo quella che i partigiani e le partigiane lasciano nelle mani delle nuove generazioni di iscritti e a tutte le cittadine e i cittadini che sentono propri gli ideali della libertà, dell’eguaglianza, della solidarietà e della pace.

Il Presidente
Renato Romagnoli

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