Prima del profondo disgusto suscitato e dell’oltraggioso scempio perpetrato ai danni della nostra storia suscitati dalla lettura delle farneticanti parole espresse dai fascisti ferraresi riportate da Estense.com, desidero esprimere la più profonda e sentita solidarietà alla cara senatrice Liliana Segre che, con la sola sua autorevole presenza, riesce sempre a ridare dignità al nostro Paese e ad indicare la giusta rotta ai giovani e alle ragazze. Per questo non finiremo mai di esserle grati.
Ci aspettiamo che la magistratura, che già si sta occupando di questa faccenda, la consideri con tutta la gravità con cui merita di essere trattata. È pericoloso di per sé che, in un Paese fondato su una Costituzione antifascista, ci sia chi inneggia ad un passato violento, razzista, portatore di lutti, miseria e distruzione.
Ma il problema non è solo di carattere giudiziario. Le frasi riportate rivestono maggiore gravità perché espresse da rappresentanti delle istituzioni. Istituzioni, è bene ricordarlo, democratiche ed antifasciste, dalle quali questi nuovi fascistelli si aspettano niente meno che contributi e sostegno.
Il problema, quindi, è culturale e politico.
Più volte le forze attualmente al governo hanno ribadito di non essere fasciste e di riconoscersi nell’Italia democratica per la quale hanno giurato. È venuto il tempo che, con urgenza e senza tentennamenti, si prendano le distanze e si esprimano dure condanne. La posta in gioco è altissima: sono la fiducia e il rispetto per le istituzioni
Anna Cocchi
Vice presidente nazionale Anpi
Presidente Anpi provinciale Bologna
Coordinatrice regionale Anpi Emilia-Romagna