“Non sono solito commentare le sentenze; ma quella emessa oggi dal Tribunale di Torino sulla nota vicenda dell’eternit e dell’amianto, che ha cagionato una serie infinita di vittime è, in certo modo, una sentenza storica, perchè afferma la responsabilità di imprenditori che hanno causato danni terribili e protratti nel tempo, pur avendo cognizione del rischio e della inadeguatezza delle misure prevenzionali adottate; e questo, in un caso in cui hanno partecipato, come parti civili, in quanto danneggiati, oltre 4.000 persone (un quadro che spiega ampiamente la severità della condanna, per un reato che non è solo colposo, ma presuppone, appunto, la consapevolezza).
Un principio, in qualche modo già affermato dai Giudici di Torino anche nel processo della Thyssen; si conferma così una giurisprudenza che applica rigorosamente la legge, senza fare sconti a nessuno e tenendo conto della estrema gravità dei fatti.
La sentenza è storica, peraltro, anche perché – nel caso specifico – non sono stati colpiti solo i lavoratori dipendenti dell’azienda, ma anche i cittadini di Casale Monferrato e della zona vicina; e, purtroppo, non è finita, perchè si tratta di malattie a lunga latenza e quindi sussiste tuttora una grave situazione di pericolo.Certo, le sentenze sono importanti, ma quando il danno è gravissimo ed è – al tempo stesso – lavorativo e ambientale, è chiaro che occorre realizzare una forte e seria politica di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.
Bisogna attuare finalmente un sistema di sicurezza dei luoghi di lavoro e dell’ambiente, perchè non è concepibile che ancora ci si ammali e si muoia per il ripetuto impiego di sostanze dannose e per la mancanza di una adeguata prevenzione e di seri ed inflessibili controlli. Non è davvero tollerabile che si continui a morire, ad anni di distanza dalla cessazione dell’attività produttiva, per l’impiego – a suo tempo – di sostanze già allora note per la loro estrema pericolosità. Insomma , il problema non è solo giudiziario, ma anche e soprattutto “politico “, nel senso più alto della parola”.
Carlo Smuraglia – Presidente Nazionale ANPI
Roma, 13 febbraio 2012