Scrivo queste righe avendo in mente la notizia che nel Giorno della Memoria, sulle colline che sono state lo scenario della lotta di Liberazione, degli incivili analfabeti se ne sono andati in giro vestiti da nazisti. Un gesto grave che non può essere ricondotto ad una semplice buffonata.
Il nostro è un Paese che negli ultimi anni si è riscoperto fascista, qualunque significato e connotazione si voglia dare a questa parola. Il Ministro della Paura soffia su quanto c’è di più becero e cattivo nell’animo e nella testa delle persone, legittimando pensieri e azioni che fino a non molto tempo fa erano considerati tabù. C’è bisogno degli interventi puntuali del Presidente Mattarella per ricordarci che l’Italia è fatta anche di persone solidali e generose, altruiste e civili.
Non so se era accaduto anche ai miei predecessori. Io sento che mai come in questo periodo l’ANPI è sempre nell’occhio del ciclone. Vorrei poter dire al centro dell’attenzione, che avrebbe così una connotazione positiva, invece sento che siamo nel mirino. Ogni nostro gesto e ogni nostra decisione è sempre oggetto di critiche, spesso di strumentalizzazioni.
È andato tutto bene finché ci siamo occupati di presenziare alle cerimonie ufficiali, di ricordare i nostri cari Partigiani e le Partigiane con cerimonie sentite e commosse. Tutto autentico e prezioso, guai se non ci fossero queste occasioni. Ma la scelta politica di essere sempre e comunque a difesa della Costituzione, ha segnato un cambio di passo sia per noi sia per chi ha deciso di strumentalizzare la nostra attività, che inizia nelle scuole e prosegue nei banchetti per il tesseramento e nelle piazze, nelle tante manifestazioni che ci vedono protagonisti attivi e partecipi.
Va bene. Non è certo un problema, anzi, ci fa piacere essere assunti come interlocutori dalle forze politiche, dai rappresentanti della società civile. Tuttavia il fatto che capiti spesso di essere strumentalizzati o non compresi, ci obbliga a prestare attenzione e a scegliere con cura come e dove intervenire, affinché non si possano accampare alibi o pretesti per idee fantasiose come quella ventilata di sospendere i finanziamenti ai nostri progetti. Siamo chiamati in causa e, con spirito diametralmente opposto, chiamiamo in causa chi ha responsabilità politiche e amministrative a ogni livello. Nel vostro agire istituzionale sappiate che se starete dalla parte dei valori della Costituzione e contro ogni discriminazione, potrete sempre contare sull’esperienza e la determinazione dei volontari dell’ANPI in questo percorso.
Infine, in vista di un 8 marzo mai rituale, guardo con attenzione e speranza ai tanti movimenti spontanei che in diverse parti d’Italia e nel mondo hanno come protagoniste donne e ragazze. Sindache di grandi città e di piccoli centri, attiviste famose e semplici cittadine si stanno organizzando facendo sentire la loro voce, portando avanti le loro idee animate dalla voglia di essere protagoniste per un cambiamento.
Bene. Un mondo migliore per le donne sarà sicuramente un mondo migliore per tutti.
di Anna Cocchi