La Presidenza dell’ANPI provinciale di Bologna ha incontrato nella propria sede lo scorso 22 novembre alcuni tra i parlamentari del Partito Democratico, ai quali ha espresso – in linea con la posizione più volte illustrata dal Presidente nazionale Smuraglia – la forte preoccupazione dei propri iscritti rispetto alla difficile situazione politico-istituzionale del nostro Paese.
In particolare si è sottolineato, da parte di ANPI, come il Governo in carica, che pure al momento dell’insediamento si era dato compiti ben precisi riguardo alla riforma della leggeelettorale ed alle misure in materia di sviluppo economico e politiche del lavoro, abbia di fatto accantonato ogni ipotesi di ridisegno del sistema di voto, decidendo al contrario di percorrere la strada del “Processo costituente”.
Questo progetto di “deroga straordinaria” all’art. 138 – che nella particolare situazione attuale certo non rappresenta una priorità per il Paese – si configura, secondo l’ANPI, in realtà come uno strappo all’impianto della nostra Costituzione, mettendo nelle mani di maggioranze parlamentari, peraltro poco rappresentative, la possibilità di intervenire su ogni ambito del dettato costituzionale, ed in particolare sulla forma dello Stato, del governo, e su struttura e attribuzioni del Parlamento.
La presidenza ANPI ha pertanto sottolineato ai parlamentari presenti la pericolosità complessiva insita nella proposta di revisione. Per quanto riguarda le proposte di modifica del numero dei parlamentari e delle funzioni della Camera e del Senato, si ribadisce che il Parlamento può attuare comunque queste razionalizzazioni istituzionali mediante gli strumenti ordinari stabiliti dalla Carta fondamentale, senza modificare l’art.138.
I parlamentari Democratici – dopo avere illustrato le ragioni che li hanno portati ad appoggiare la proposta del Governo, e al termine di una discussione ricca di spunti – hanno concordato con ANPI sulla necessità di un maggiore raccordo tra le due realtà, pur nel rispetto delle reciproche posizioni ed autonomie.
La Presidenza ANPI chiede infine ai parlamentari bolognesi di valutare – pur rispettando le posizioni espresse dai gruppi di appartenenza – l’ipotesi di evitare che il voto alla Camera in terza e ultima lettura raggiunga la maggioranza qualificata pari a due terzi dei votanti, così da garantire la possibilità di interpellare la popolazione con un apposito quesito referendario sulla materia.
Per la Presidenza
William Michelini