L’Italia è una repubblica (2 giugno) democratica (25 aprile) fondata sul lavoro (1° maggio). L’articolo uno della Costituzione è rappresentato in modo esemplare dal nostro calendario civile. I giorni di festa, non solo ci ricordano da dove veniamo ma riescono anche a indicarci la strada da percorrere verso il pieno compimento della nostra amata Costituzione, la nostra stella polare, il punto di riferimento imprescindibile per chiunque abbia a cuore la democrazia e abbia responsabilità di governo a qualunque livello. Al punto che si giura sulla Costituzione. È vero, non è scritta da nessuna parte la frase “la Costituzione è antifascista perché nata dalla Resistenza” non ce n’è stato bisogno. I nostri padri e le nostre madri costituenti, che si sono formati nell’antifascismo, in carcere, in esilio e al confino, hanno espresso questi concetti in modo cristallino in ogni riga ribadendoli in ogni articolo.
La nostra Costituzione è rivolta al futuro e parla ai giovani e alle ragazze che sono passati dall’esser giudicati “bamboccioni” a essere trattati come pericolosi malviventi. Manifestare, esprimere il proprio pensiero, battersi per le proprie idee sono tutti diritti garantiti dalla nostra Costituzione. C’è stato bisogno che il presidente Mattarella lo ricordasse. Come il nostro presidente anch’io – e con me l’Anpi – desidero rivolgermi a loro. So bene quanto siate delusi da una politica che, quando non vi ignora è perché vi manganella. Sappiate che dalla vostra parte avete un’arma fondamentale: quella del voto. È importante che chi si dichiara antifascista eserciti questo diritto/dovere andando a votare. L’astensione può essere sicuramente considerata un segnale ma i seggi al parlamento vengono attributi in base ai voti validi: non c’è uno spazio che resta vuoto per rappresentare – anche solo simbolicamente – chi non si è espresso. La possibilità di esprimere liberamente il proprio voto è un diritto fondamentale, pagato a caro prezzo da chi in montagna sognava e progettava un mondo migliore e più giusto: usiamolo, facciamo che sia nostro. C’è bisogno di arrivare alla piena applicazione della Costituzione e dei diritti in essa sanciti e il voto resta l’arma più potente.
Viviamo tempi duri e difficili, segnati da tragedie, scanditi da sofferenze tanto inaudite quanto inaccettabili per un mondo che si ostina a definirsi civile. Sulle spalle dei nostri giovani e delle nostre ragazze grava il peso di un futuro incerto. C’è un disperato bisogno che parole come pace, democrazia, diplomazia, relazioni tornino ad avere tutto il peso che meritano. Non dobbiamo stancarci mai di batterci per la pace per porre fine alle tragedie epocali che scandiscono da troppo tempo la cronaca dei nostri giorni.
L’Anpi, che resiste da 80 anni e che, come dimostrano gli articoli di questa rivista, è capace di legami forti, può definirsi a pieno titolo un argine contro il fascismo, contro chi vuole snaturare la Costituzione invece di applicarla. È con orgoglio che possiamo dire di esser riusciti a non tradire il mandato che ci è stato dato dai nostri cari partigiani e dalle nostre care partigiane.
Buon 25 aprile e viva la Resistenza!
Anna Cocchi
Presidente Anpi Bologna