Attualità

Mostrare ciò che resiste

By 27 Novembre 2018 No Comments

di Roberto Pasquali

Chissà davvero non torni di nuovo indecente e pericoloso mostrare ciò che resiste (Severino Cesari).

La poesia opera una rivoluzione del linguaggio perché mantiene e rigenera il significato originario e autentico. Opera un atto di giustizia restituendo senso e valore alle parole, soffia sulla polvere accumulata e ravviva la brace del senso (Julia Kristeva).

Che il linguaggio possa essere usato, manipolato, distorto con il proposito di ottenere vantaggi politici è cosa nota. Che ci siano esperti consiglieri porta/voce a braccetto coi porta/borse in grado di elaborare strategie comunicative con il solo fine di influenzare e convincere l’opinione pubblica di interi paesi è cosa altrettanto nota. E’ sufficiente ricordare il fenomeno delle fake news, della corruzione dei grandi social media come Facebook e Google, della vicenda Russiagate che ha contribuito all’elezione di Trump negli Stati Uniti, di WhatsApp utilizzato nelle elezioni brasiliane. Orwell aveva visto giusto e il Grande Fratello analogico era un dilettante al cospetto del Grande Padre digitale. Ripetete una bugia cento mille volte e diventerà una verità diceva Goebbels e internet, con la sua pervasività e rapidità, se usato a questo scopo, assolve molto bene questo compito. In quest’era di comunicazione globale sono vincenti le parole urlate e viscerali, quelle che arrivano alla pancia e stimolano gli istinti più aggressivi e violenti. Ci sono parole per amare, per lottare contro l’ingiustizia, parole che ti mettono allegria. Altre parole si usano per ingannare, confondere e dare un valore opposto al loro senso. Parole nere, autoritarie, dittatoriali.

L’elenco degli esempi di perversione del linguaggio sarebbe lungo: “guerre umanitarie”, “bombe intelligenti”, “effetti collaterali” fino agli attuali “America first” e il nostrano “Prima gli italiani” clonato da Casa Pound. Una strategia perfettamente consapevole, da parte dei poteri mediatici e politici, con una devastazione semantica delle parole in cui il significato viene stravolto e ogni cosa e il suo contrario può essere giustificato. Da “è finita la pacchia” a “le ONG taxi del mare” dove si insinua che fino a poco tempo fa le persone in fuga da guerre miseria e fame venivano lussuosamente accompagnate in Europa dove si spalancavano le porte del paese del bengodi e dei balocchi.

Mentre invece per la maggioranza di loro, dopo averne cinicamente lasciata annegare nel Mediterraneo una gran parte, li aspetta lavoro sottopagato e sfruttamento senza diritti, al limite della schiavitù. E’ davvero difficile sottrarsi a questo tsunami comunicativo dove l’autentico significato delle parole viene violentato e rovesciato. Perfino parole bandiera come democrazia, libertà, giustizia vengono de-formate per fini elettorali e meschini calcoli politici. La libertà non è più una delle più belle parole ricche di significato per cui si sono battuti da sempre i popoli per combattere schiavitù e dittature, ma la libertà degradata di fare quello che ci pare, la libertà al guinzaglio del potente di turno, quello che grida e nel caso alza le mani e il manganello.

Stiamo assistendo a un ulteriore passo avanti nel degrado linguistico pubblico e siamo passati da un razzismo istituzionale a una diretta istigazione al razzismo da parte di politici che hanno ruoli di governo, oltre a una criminalizzazione di tutti i soggetti che hanno ancora a cuore una società basata sull’uguaglianza, l’accoglienza e la solidarietà. Altre parole bandiera che nell’attuale reazionario tritacarne linguistico vengono sprezzantemente definite buoniste. L’esempio della persecuzione del sindaco di Riace e della sua esperienza ne fa un simbolo dell’attuale realtà che stiamo vivendo.

La grande performer americana Laurie Anderson recitava il linguaggio è un virus, e seguendo questa metafora si potrebbe dire che in un corpo sano un virus può convivere senza problemi ma quando le difese diminuiscono il virus attacca e dilaga la malattia. La nostra immunità da razzismo, fascismo, xenofobia è stata intaccata notevolmente negli ultimi anni, occorre quindi ripristinare le nostre Resistenze prima che le metastasi invadano l’intero organismo.

 

 

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