Sconcertanti, almeno per me le parole del leghista Ministro per le riforme Calderoli, ideatore a suo tempo di una legge, che lui stesso definì una vera porcata. Ha detto: presto avremo un leghista alla presidenza del Consiglio e Berlusconi sarà Presidente della Repubblica. Come si sa, il momento politico, culturale, economico del Paese è difficile ed una prospettiva come quella annunciata da Calderoli mi lascia pensare a momenti di un incerto futuro.
Il Governo in carica, molto attento alle questioni personali del proprio leader, che tra l’altro fin dall’inizio della sua vita politica ebbe a dichiarare di voler governare senza intralci, mi lascia forti dubbi su come potrebbero essere impostate le riforme di cui si dice, il Paese ha necessità.
Se come si usa dire, il tempo si vede dal mattino, i recenti attacchi alla informazione ed alla cultura in generale, lo svilimento del sistema educativo, un distorto servizio televisivo, i continui attacchi alla Magistratura, ed il risaputo antagonismo della Lega alla unità d’Italia, quindi alla Costituzione, sono elementi che aggiunti ad altri certamente minano pesantemente la stabilità unitaria e democratica del Paese.
Purtroppo oggi è difficile fare politica con parsimoniosa pacatezza e trovarsi all’incontro e al confronto con chi intende la politica come fatto soggettivo, quindi non oggetto per un’ampia discussione e reciproca intesa, almeno sulle cose più importanti della democrazia per il bene dell’intera collettività.
In questi ultimi tre o quattro anni ho con disappunto assistito a grosse mistificazioni della politica e particolarmente sulla storia verso cui le complicità di politici, intellettuali e media hanno distorto fatti e realtà, manipolando le menti della gente e addomesticando a proprio pro la fiducia dei tanti.
In questa Italia constatiamo un nuovo forte partito che nacque come movimento ostile alla unità della nazione, dileggiandone addirittura la bandiera, e nel giro degli anni, giostrando sulle carenze ed inefficienze del Mezzogiorno e sulla immigrazione clandestina, approfittando anche delle carenze e incapacità della sinistra politica, ha saputo raccogliere il malcontento della gente lievitando e affermandosi ora in due Regioni del nord Italia.
Questa Lega opera, con sintonia ed efficacia, insieme all’uomo che apertamente ha dichiarato da tempo di voler rivoltare la Costituzione come un calzino e di voler governare come un monarca, quindi da padrone, come se il Paese fosse una sua azienda. Quasi ogni giorno trovano motivi per accusare i propri avversari politici di offensive maldicenze, negando tutto ciò che di offensivo è sempre uscito dalla loro bocca.
La cosa che rende perplessi è che costoro denunciano l’avversione ostile nei loro confronti dimenticando le ragioni di coloro che giustamente temono il ripetersi di infausti momenti per l’Italia, tacciano i propri avversari come invidiosi e fautori di odio, facendone addirittura uno slogan strumentale.
Il recente responso elettorale ha mostrato un’ampia disaffezione per la politica di tanta gente, che ha disertato il seggio elettorale per dimostrare così il proprio dissenso. A queste persone vorrei dire, che se pure è vero che questa società non ha più riferimenti ideologici è altrettanto vero che vi sono dei valori scritti con il sangue di migliaia di italiani e che ognuno può trovare e leggerli nella Costituzione repubblicana.
Siamo alla vigilia di una data più che storica: il 25 aprile. Quel giorno mi ricorda la consapevolezza di un popolo che in grande ed assoluta maggioranza usciva compatto e solidale dalla tragedia, conscio di dovere affrontare la difficile battaglia della ricostruzione e per ciò mostrò tutta la propria fiducia e determinazione.
Oggi è necessario rifondare nella gente un nuovo spirito di convivenza morale e etica di responsabilità. Per questo la politica deve porsi nel quadro della meritocrazia e di una disinteressata azione per il bene della collettività, quindi riscoprire il vero valore dell’onestà e saperlo trasmettere con l’esempio al popolo.
C’è bisogno di rilanciare il senso della solidarietà come antidoto all’attuale spregiudicato e diffuso individualismo in cui il furbastro rende vittima l’onesto.
Rifondare un nuovo spirito di convivenza civile è necessario, per riportare la nazione sulla via di una più giusta e civile convivenza democratica. In tutto ciò le forze che si ispirano contro il centrodestra debbono trovare la necessaria unità d’azione per una valida prospettiva di governo.
Saranno esse capaci di fare ciò? Ogni sincero democratico se lo augura vivamente!
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