Attualità

Smantellare il sovranismo per un’Europa davvero unita

By 16 Aprile 2020 No Comments

La tragica vicenda del micidiale virus che sta infestando e disorientando il mondo, di cui penso l’essere umano non sia privo di responsabilità, ci priva in questo anno 2020, di celebrare adeguatamente la giornata del 25 Aprile.

Il 25 Aprile, che noi partigiani abbiamo sempre considerato come la fine di un incubo e che ridette al nostro martoriato paese, tutta la speranza per un nuovo cammino su linee e itinerari di democrazia e di vera giustizia; valori che la Resistenza pose in essere con un grande impegno morale profuso dai patrioti e da quanti, anche al prezzo della loro vita, si batterono per una nuova e migliore Italia.

Quindi non solo una giornata celebrativa ma, anche di grande riflessione sullo stato attuale delle nostre Istituzioni e sulle prospettive che quel moto insurrezionale del 1945 fece intravedere alla Nazione.

In questo particolare momento di dovuta segregazione forzata, pare di intravedere qua e là momenti di una solidarietà che dai tempi andati avevamo ormai perduto e che mi auguro vadano nel prossimo futuro ad incidere benevolmente sulla precaria situazione politica e morale oggi esistente. Ed è in questa situazione di diffuso egoismo riscontrato negli ultimi tempi, che per un attimo mi soffermerò ricordando l’esistenza di precise responsabilità risalenti nel tempo, che hanno consentito compiacenti debolezze, furbeschi incoraggiamenti, tolleranza e coperture, accumulando fattori negativi che inevitabilmente hanno portato discredito a una democrazia che, nata malata nel 1948, è ora bisognosa di capaci cure atte a far ritrovare al Paese la verve necessaria per smantellare quel malefico tarlo che si chiama sovranismo o populismo, che tutt’ora tesse cunicoli pericolosi per la democrazia e la sognata finalità di un’Europa veramente unita in tutto.

Noi partigiani, 75 anni or sono, ci battemmo facendo nostra la grande speranza della Libertà.

L’obiettivo era una nuova società che consentisse condizioni e meccanismi contro storture e ingiustizie. La nostra preoccupazione era che il popolo prendesse coscienza dei propri diritti e doveri, in un contesto di solidarietà, ma ci furono coloro che si adoperarono in tutti i modi per spaccare quell’unità che nel nome dell’antifascismo avrebbe dovuto creare una solida e compatta mentalità nazionale, attorno al magnifico documento di principi e regole, uscito dalla Resistenza, che si chiama Costituzione della Repubblica Italiana.

Ora, di fronte alla sventura dell’attuale virus è stato chiesto al popolo italiano moderazione e sacrificio del vivere quotidiano, per cui credo sia anche l’occasione per far capire ciò che mai si è voluto approfondire, cioè: che quando si parla di Stato e cittadino, l’uno richiede la tutela dell’altro e viceversa. Come sarebbe utile e necessario, appena si affronterà in modo decisivo il problema di una necessaria ripresa economica e politica, mettere l’accento su una situazione anomala alla quale è ora di porre un termine.

In questo Paese, c’è necessità che si affermi un’unica patriottica storia, che è quella della Resistenza al Nazifascismo e che oltre a evitare al Paese una serie di mutilazioni del territorio, ci ha ridato dignità e speranza di Libertà! Qui mi appello alla vera libertà, che non è tale se ad essa non si unisce la giustizia, vista in tutti i suoi diversi aspetti. Ci sarà quindi bisogno di un vero e leale impegno di tutti per superare i malesseri che in negativo affliggono questo paese, in primis una politica onesta.

Mi auguro che questo intermezzo di difficoltà dell’oggi, possa far ritrovare lo slancio unitario e la volontà per una ripresa di questa Italia, che se vuole, può e deve positivamente contare in un contesto di rinnovamento unitario democratico, solidale e pacifista del continente Europa.

 

Ermenegildo “Arno” Bugni

Partigiano e Presidente onorario ANPI Bologna