L’ANPI valuta positivamente la presa di posizione del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi che, per la prima volta dopo molti anni, ha voluto celebrare la ricorrenza del 25 Aprile, festa della Liberazione nazionale, come momento fondante della democrazia italiana.
Tale riconoscimento avviene non solo molto tardi ma anche dopo una lunga serie di comportamenti, iniziative legislative e dichiarazioni che non hanno corrisposto al rispetto dovuto verso la Costituzione nata dalla Resistenza e i suoi valori e principi fondamentali. Ciò rende necessaria una verifica della portata e sincerità del nuovo atteggiamento assunto attraverso la coerenza con esso.
L’impegno al ritiro della proposta di legge n. 1360 – contro la quale l’ANPI si è immediatamente schierata – che comporta l’inammissibile parificazione storica tra coloro che hanno combattuto per la liberazione d’Italia e per il suo mutamento dal totalitarismo alla democrazia, e gli esponenti della RSI che combatterono a fianco dei nazisti nelle file del neofascismo di Salò è indubbiamente atto coerente con la nuova posizione assunta dal Premier. Ad esso però deve seguire quel rispetto della Costituzione, dei principi fondamentali che la ispirano, dell’autonomia dei poteri che essa configura, del ruolo delle istituzioni di garanzia che essa prevede, i quali rappresentano il criterio discriminante fra un’autentica ed operante democrazia e una deriva populista e autoritaria.
Tino Casali
Presidente Nazionale dell’ANPI
Raimondo Ricci
Vice Presidente Nazionale Vicario dell’ANPI