Abbiamo appreso con sconcerto delle torte con l’immagine di Hitler ordinate da alcuni studenti per una festa. Solo l’ultimo anello di una catena che coinvolge in primo luogo le famiglie per finire alla pasticceria, passando per la scuola, che ci ostiniamo a considerare un’agenzia educativa oltre che formativa.
Sappiamo bene che la maggioranza degli studenti e delle studentesse sono persone per bene e che mai si sognerebbero di compiere un gesto simile. L’abbiamo visto nei giorni scorsi, ad esempio, quando si sono impegnati in un percorso importante sul tema dell’immigrazione.
Tuttavia questi ragazzi ci sono e ci costringono ad interrogarci su cosa non è stato detto e fatto, su un testimone che non è passato. Nazismo e fascismo non sono opinioni come altre ma crimini e questa non è una ragazzata. Auspichiamo che possa diventare l’occasione per far capire che quando si è adulti bisogna assumersi la responsabilità delle proprie azioni, senza sconti.
Viviamo tempi duri, contraddistinti da un eterno presente. Il tema di storia è stato eliminato dalle prove dell’esame di maturità perché storia non si insegna e quindi i ragazzi, non sentendosi preparati, non lo scelgono. Il risultato sarà che storia sarà studiata sempre meno, soprattutto la storia contemporanea, quella di cui stiamo parlando, il solo vero antidoto contro questa sub cultura. Non sappiamo quanta autonomia abbiamo gli insegnanti ma, urge un profondo ripensamento circa i programmi di studio per dare alla storia contemporanea tutta l’importanza che merita.
Non vogliamo farci prendere dallo sconforto e dal senso di fallimento e desideriamo far sapere ai dirigenti scolastici che non sono soli e che l’ANPI è parte attiva di una comunità che vorremmo educante. Gli studenti e le studentesse delle vostre scuole sono anche nostri, vogliamo considerarli come meritano, un valore collettivo, non una faccenda personale.
Sappiate quindi che, se lo vorrete, potrete avere al vostro fianco, i volontari dell’ANPI che quotidianamente portano la loro esperienza e la loro testimonianza nelle scuole. Viviamo tempi duri ma la posta in gioco è troppo alta. Purtroppo è molto facile citare Primo Levi: è accaduto quindi può accadere di nuovo.
Anna Cocchi
Presidente ANPI provinciale Bologna