Bologna, 9 luglio 2015
La Questione Greca
In questa lunga e complicata crisi di rapporti fra la Grecia e le istituzioni finanziarie che l’Europa si è data manca la voce del Parlamento europeo, l’unico organo elettivo che raccoglie i rappresentanti delle cittadine e dei cittadini, il cui ruolo appare purtroppo molto debole e sfuocato anche in questa così preoccupante situazione.
Non si può escludere la parola e la presenza della gente d’Europa rispetto a scelte e decisioni che avranno effetto sul lungo periodo, ed anche, fin da ora, sulla vita immediata delle persone.
La civiltà europea, per prima, ha sognato un mondo governato da libertà, eguaglianza e fraternità ed è stata all’altezza del suo ruolo nel mondo quando questi principi ha cercato di realizzarli.
Ora è il tempo di pensare alla fraternità come principio alla base del sentirsi e del vivere insieme, in comunità, piccole e grandi, come l’Unione Europea.
Non dimentichiamo che all’Europa hanno pensato per primi gli antifascisti in quel “Manifesto di Ventotene” che fissò le basi di una Europa come casa comune di popoli, diversi e necessariamente solidali.
Il Presidente
Renato Romagnoli