GIOVANNI PETRUCCI
Presidente CONI
Signor Presidente,
siamo qui a richiamare alla Sua attenzione una vicenda che consideriamo sconcertante oltre che grave sotto il profilo del rispetto dei princìpi e delle norme che permeano la nostra Carta Costituzionale.
Il giorno 25 aprile, anniversario della Liberazione, Ernfried Obrist, Presidente Nazionale dell’UITS (Unione italiana tiro a segno) – ente pubblico posto sotto la vigilanza del Ministero della Difesa e riconosciuto dal CONI – si faceva riprendere fotograficamente, nei locali del tiro a segno di S. Arcangelo di Romagna (Rimini), in atteggiamento di evidente consonanza con degli individui che indossavano le divise della Waffen-SS (imbracciando anche armi), le famigerate squadre militari tedesche autrici, tra le altre, delle stragi di Marzabotto e di S. Anna di Stazzema. È inevitabile, in questo contesto, andare con la memoria al 28 dicembre 1943 dove proprio in un campo di tiro a segno, a Reggio Emilia, furono fucilati dai tedeschi i sette fratelli Cervi, o al 1944 dove al Martinetto di Torino, nel cortile detto del Tiro alla pistola, ebbero luogo ben 61 esecuzioni ai danni di operai, studenti, sacerdoti, militari e contadini.
Si tratta, come Lei capirà bene, di un gesto gravemente offensivo della memoria delle migliaia di vittime innocenti dei crimini di guerra nazisti, oltre che di un palese reato di apologia di nazismo.
La vicenda è balzata sulle cronache locali e nazionali, grazie anche alla presa di posizione dell’ANPI di S. Arcangelo, sostenuta dal Comitato provinciale ANPI di Rimini, della denuncia del sindaco di S. Arcangelo e di una interrogazione parlamentare a firma dell’On. Manuela Ghizzoni che non ha ancora avuto risposta. Ad aggravare ulteriormente il tutto è il comportamento dello stesso Presidente Obrist che si trincera dietro “leggeri” atteggiamenti autoassolutori francamente inaccettabili. Tra l’altro lo stesso dichiara di avere manifestato le sue scuse all’ANPI, attese invano, atto che conferma l’intenzionalità oltraggiosa.
Temendo che la vicenda possa chiudersi nel silenzio generale e in attesa di un auspicato intervento dell’autorità giudiziaria per la conseguente condanna – in ottemperanza alle norme costituzionali e alle leggi delle Repubblica – provvedimento che costituirebbe un segnale forte a livello nazionale contro i rigurgiti neofascisti e neonazisti che si stanno riaffacciando in modo diffuso e preoccupante nel nostro Paese, siamo qui a chiederLe una precisa iniziativa volta ad ottenere correttamente le dimissioni del Presidente del UITS Nazionale.
Certi della Sua attenzione, nell’informarLa che abbiamo inviato copia della presente al Presidente della Repubblica, ai Presidenti di Camera e Senato e al Procuratore capo di Rimini, Le giungano i nostri migliori saluti.
Il VICE PRESIDENTE VICARIO ANPI
On. Armando Cossutta