Memoria e Antifascismo

Cuore e memoria a Sabbiuno sabato 14 ottobre – premiato l’antifascismo attivo.

By 16 Ottobre 2023 No Comments

È stato davvero un bel pomeriggio quello di sabato 14. La conclusione dei lavori di ingegneria naturalistica volti al consolidamento del calanco e alla messa in sicurezza del monumento ad opera della Bonifica renana, è stata anche l’occasione per un riconoscimento formale ai volontari che così tanto si sono prodigati per la sua cura e la manutenzione. A cominciare dai volontari del CAI di Bologna che hanno ripristinato il filo spinato rosso, parte integrante del monumento realizzato da Letizia Gelli Mazzuccato.

Una pergamena è stata consegnata anche a Norma Tagliavini, Italo Guazzaloca e Guido Duin dell’Anpi di Anzola che hanno messo a disposizione le loro abilità artigianali per il rifacimento dei nomi delle vittime sui massi e della bacheca.

Un riconoscimento è andato anche a Iones Berselli titolare della ferramenta Grandi & Berselli che fornisce sempre gratuitamente il materiale di consumo per gli interventi.

Con questa cerimonia, ha voluto sottolineare la Presidente Sara Bonafè, abbiamo voluto premiare l’antifascismo attivo. Non si tratta “semplicemente” di valorizzare competenze e generosità. Si tratta di vedere in questo tempo messo a disposizione per la cura del Sacrario un esempio concreto di militanza antifascista. Concetto ripreso da Lorenzo Guadagnucci che nella seconda parte del pomeriggio ha presentato il libro Camminare l’antifascismo. Una riflessione su cosa significhi dichiararsi antifascisti oggi. Le risposte sono difficili, sofferte e per nulla scontate, ma alla fine convergono: impegnarsi con i fatti nella costruzione di un mondo liberato dagli orrori del Novecento, che ancora incombono, magari con altre forme, ma che fingiamo di non vedere. Il nazionalismo, i fascismi, l’odio razziale, le discriminazioni, il genocidio dei migranti, le guerre. Soprattutto le guerre, quelle ingiuste e quelle giuste, che non esistono; quelle presenti e quelle che minacciamo di fare; quelle degli altri e le nostre. Questa è la lezione che le persone uccise su quelle montagne ci chiedono di ascoltare.

Un incontro speciale impreziosito dalle letture a cura di Paolo Fronticelli attore della Compagnia Teatro dell’Argine.