C O M U N I C A T O S T A M P A
L’opera d’arte di Luigi Ontani fa riferimento alla mitologia e a simboli legati al territorio. Di fatto si tratta di un’allegoria dell’Appennino. Temi e concetti troppo difficili per i fascisti di Casa Pound che, scandalizzati dalla virilità della statua simboleggiante il fiume Reno, minacciano di coprirla con una colata di cemento.
Ma non dobbiamo meravigliarci: i nazisti e i loro alleati fascisti, sono sempre stati abituati a bruciare i libri, distruggere quadri e monumenti. Hanno sempre odiato la cultura oltre che la libertà.
Ma non sono i soli. Dietro a questa polemica che in un Paese normale sarebbe solo oggetto di sberleffo e ironia, è arrivato anche il senatore Simone Pillon, il leader dei family day e promotore del disegno di legge di riforma del diritto di famiglia in tema di separazione.
A completare il gruppo un sedicente esorcista che sostiene idee di estrema destra e che inneggia al duce.
Ho già avuto modo di dire più volte che viviamo tempi davvero duri – ha dichiarato la Presidente dell’ANPI Anna Cocchi – i rigurgiti neofascisti destano preoccupazione. Le derive di destra si contrastano con la cultura e lo studio della storia e, ci permettiamo di suggerire, anche con lo studio della storia dell’arte. Magari potrebbe aiutarli sapere che anche gli affreschi michelangioleschi della Cappella Sistina furono coperti con delle mutande, ma era il 1564.
Oggi come oggi questi autoproclamatisi difensori della tradizione cattolica, ma quale? Quella del Vangelo di Matteo “ero straniero e mi avete accolto”? sono solo penosamente ridicoli.
Bologna, 9 maggio 2019