La zona Reno-Lavino-Samoggia comprende i comuni di Sasso Marconi, Casalecchio di Reno, Monte San Pietro, Zola Predosa e Valsamoggia (risultato della fusione degli ex comuni di Bazzano, Crespellano, Monteveglio, Castello di Serravalle e Savigno), coprendo quindi una popolazione di più di 110 mila abitanti. Dalla particolare conformazione del territorio – che include da un lato zone urbane densamente abitate che formano un’unica conurbazione con Bologna, dall’altro piccole frazioni sia montane che di pianura – conseguono diverse strategie per cercare di intercettare la popolazione. Per questo motivo le otto sezioni della zona collaborano strettamente insieme a istituzioni, associazioni e realtà che agiscono a livello locale o distrettuale per meglio adattarsi ai contesti in cui operano. La capacità operativa delle varie sezioni è anche condizionata dall’avere o meno delle sedi fisse.
Le sezioni di Bazzano, Crespellano, Casalecchio di Reno e Sasso Marconi sono strutturate attorno a sedi situate in locali comunali, all’interno delle quali non solo possono incontrarsi ma anche avere a disposizione armadi e stanze in cui appoggiare i propri materiali ed eventualmente organizzare incontri e dibattiti. Alcune di queste sedi, come quelle di Casalecchio e Sasso Marconi, sono inserite in luoghi molto significativi. Quella casalecchiese si trova infatti all’interno della Casa della Solidarietà, un tempo ITC Salvemini, luogo del tragico incidente del 6 dicembre 1990, mentre quella di Sasso Marconi è inserita nell’antico borgo di Colle Ameno, che durante la guerra fu utilizzato come campo di concentramento e smistamento di prigionieri civili e che ospita oggi un’aula della memoria. Altre sezioni, come Monte San Pietro e Monteveglio, nonostante non abbiano una sede fissa, possono però usufruire di spazi comunali condivisi con le altre realtà del territorio, il che aiuta comunque le capacità relazionali con l’associazionismo locale. Alcuni problemi sorgono nelle aree dove più difficile è il coinvolgimento della popolazione a causa della conformazione sparsa – e spesso più isolata rispetto alle aree urbane – dei centri abitati, in particolare nelle frazioni che compongono le due municipalità di Castello di Serravalle e di Savigno dove, nonostante tutto, esiste una piccola sezione attiva ma che potrebbe ulteriormente svilupparsi se si potesse dotare di una sede fissa.
Il coinvolgimento della cittadinanza, comunque, è un problema comune. Se infatti le frazioni più lontane e sparse soffrono la mancanza di un punto di riferimento strutturato, le aree più densamente popolate risentono fortemente della capacità attrattiva di Bologna, rendendo quindi alcuni quartieri dei cosiddetti dormitori in cui è difficile sviluppare un senso di appartenenza a una comunità. Date queste caratteristiche geografico-strutturali, il coordinamento di zona ha adottato diverse strategie per intercettare più efficacemente la variegata popolazione dei cinque comuni. Senza fare un elenco delle iniziative messe in campo, è però necessario mostrare le caratteristiche delle più significative, sottolineando il livello di coinvolgimento reciproco tra sezioni e con organizzazioni e istituzioni.
Le iniziative che sono state fatte nel corso di questi ultimi due anni, in particolare, hanno testimoniato un intenso coinvolgimento dell’Unione dei Comuni che ha sempre promosso e patrocinato momenti di incontro, riflessione e approfondimento su una vasta gamma di temi. Come sostiene Massimo Bosso – presidente dell’Unione dei Comuni Reno-Lavino-Samoggia – «l’Anpi è un’associazione che da sempre collabora con le nostre amministrazioni comunali con l’obiettivo comune di divulgare riflessioni fondamentali per la consapevolezza del valore dei principi sui quali si basa la nostra Costituzione nata dalla Resistenza. Viviamo un contesto sociale dove occorre superare la superficialità diffusa, creando momenti di riflessione che, partendo dalla Storia, rafforzino la difesa dei valori democratici e di solidarietà che vanno sempre rinnovati e difesi con convinzione e passione. L’Anpi è quindi per noi un riferimento importante per sviluppare costantemente iniziative che coinvolgono su temi fondamentali le nostre comunità, a partire dai più giovani».
Grazie a questo livello di collaborazione, il coordinamento è riuscito negli anni a organizzare iniziative con ricadute importanti non solo a livello distrettuale ma anche provinciale. Sono tre in particolare gli eventi divenuti appuntamenti fissi – con sezioni locali a fare da capofila e organizzazioni come la Cgil sempre coinvolte a livello di Zona, e cioè: la festa Liberi di (R)Esistere a Casalecchio di Reno, di cui quest’anno avrà luogo la decima edizione; la Pastasciutta Antifascista di Colle Ameno a Sasso Marconi, che vede anche una partecipazione fondamentale della sezione di Marzabotto; le iniziative legate alle celebrazioni per l’Eccidio del Cavalcavia di Casalecchio. Quest’ultimo punto è il più articolato, perché si è deciso che, mentre le celebrazioni ufficiali si sarebbero svolte come sempre a Rasiglio di Sasso Marconi, al Cavalcavia di Casalecchio e al Padiglione 18 dell’Ospedale S. Orsola, la Zona avrebbe organizzato una iniziativa specifica ogni anno in un comune diverso del distretto.
Per questo motivo si è strutturata una organizzazione che vede da un lato una progettualità locale con il comune di Casalecchio nell’ambito del Tavolo della Memoria – durante il quale le associazioni del territorio condividono e coordinano con l’amministrazione le attività in occasione di celebrazioni e festività civili – e dall’altro si è instaurata una stretta cooperazione con la Camera del Lavoro del distretto di Casalecchio con la quale si concordano tematiche e modalità. Gianni Monte, responsabile di zona del sindacato, ha accettato subito questa collaborazione, convinto che «solo la difesa collettiva dei valori fondati della nostra democrazia e della Costituzione repubblicana può cambiare in meglio la vita delle lavoratrici e dei lavoratori. Il sodalizio con Anpi rappresenta per la Cgil un valore umano aggiunto fondamentale per costruire insieme una società accogliente e sicura. Far vivere la pratica antifascista e la memoria partigiana nei luoghi di lavoro e nel territorio diventa di fatto uno strumento che, migliorandone le condizioni generali, crea una identificazione con le nostre battaglie e una resistenza a tutti i fascismi».
Per rendere questi eventi il più efficaci possibile, sono le sezioni del comune che ospita l’evento a promuovere ulteriori collaborazioni con associazioni e realtà che agiscono prevalentemente a livello locale, come il caso del 2016 quando, in accordo con la sezione di Monte San Pietro, la Zona ha aderito alla rassegna “Tracce” che oltre all’Anpi vede tra gli organizzatori associazioni locali – tra cui “La Conserva” e “Cinerana” – e l’amministrazione comunale. Anche nel comune di Monte San Pietro esiste il Tavolo della Memoria e dell’Impegno Civile, incontro di progettazione e di coordinamento tra l’amministrazione, le associazioni, l’Anpi locale e le scuole del territorio comunale.
Insieme a queste collaborazioni ormai consolidate, negli ultimi tempi si è anche instaurata una relazione sempre più stretta con l’Aned, con gli istituti scolastici – sul territorio, oltre a elementari e medie, sono presenti quattro istituti superiori, di cui un liceo scientifico, due alberghieri e un istituto tecnico commerciale – centri sociali (circa una ventina) e circoli Arci. Le sezioni sono inoltre inserite in progetti distrettuali di grande significato politico e civile, in particolare hanno aderito al presidio di Libera, che le mette in contatto con numerose altre realtà – tra cui il presidio scolastico di Libera del liceo Leonardo Da Vinci – e si sono associate all’Emporio Solidale che coinvolge, oltre alle amministrazioni locali, anche il mondo della cooperazione, delle polisportive, le parrocchie e numerose associazioni dei cinque comuni.
Le collaborazioni fin qui strutturate, considerando i pro e i contro dell’eterogeneità dei territori, hanno portato le otto sezioni a essere importanti punti di riferimento per la cittadinanza e realtà fondamentali per la crescita dello spirito critico e civile. Crediamo che nel futuro si possa allargare sempre più il campo delle relazioni con il ricchissimo mondo dell’associazionismo e del volontariato dei nostri comuni e auspichiamo che il rapporto di collaborazione con le istituzioni locali e distrettuali continui a essere ampiamente positivo così come lo è stato fino a oggi.
di Federico Chiaricati