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Milano non deve dimenticare: una targa per l’ex albergo Regina

By 5 Febbraio 2009 No Comments
Rauff e Saevecke con Mussolini
Milano, 15 dicembre 2008

Al Presidente del Consiglio Comunale di Milano Manfredi Palmeri
Gentile Presidente,
in collaborazione con l’ANPI (Ass. Nazionale Partigiani d’Italia), noi, promotori di questa petizione, ci stiamo occupando di ricerche storiche sulle attività nazi-fasciste a Milano.

In tale ambito ci siamo resi conto che nella nostra Città, insignita della Medaglia d’Oro della Resistenza, esistono luoghi completamente rimossi dalla memoria collettiva nei quali si sono svolte importanti e drammatiche pagine di storia. Uno di questi luoghi è l’ex Albergo Regina di via Silvio Pellico 7 (altro ingresso in via Santa Margherita 6), a pochi passi da Piazza del Duomo.

In esso, dal 13 settembre 1943 al 30 aprile 1945, ebbe sede il quartiere generale nazista di Milano, con i comandi provinciale e interregionale della Polizia di Sicurezza (SIPO), del Servizio di Sicurezza (SD) tedeschi, e dell’Ufficio IV B4 incaricato della persecuzione antiebraica. Lì agiva il colonnello delle SS Rauff, collega di Eichmann, comandante della SIPO-SD avente autorità su Piemonte, Lombardia e Liguria. Rauff era stato, tra l’altro, l’inventore dei camion della morte, camere a gas su ruote.

Alle dirette dipendenze di Rauff era il capitano Theodor , capo della Gestapo a Milano, condannato all’ergastolo il 9 giugno 1999 dal Tribunale Militare di Torino come responsabile dell’eccidio dei Quindici Martiri di Piazzale Loreto del 10 agosto 1944. A lui era affidato il comando avanzato della città.

L’Albergo Regina, dove fu detenuto anche Ferruccio Parri, fu un posto terribile e di grande importanza per il lavoro di ricerca poliziesca che vi si faceva in stretto rapporto con la Legione Muti di via Rovello 2, la X Mas, le brigate nere, e la banda Koch di Villa Triste, che aveva sede in via Paolo Uccello 17/19.

L’Albergo Regina è tristemente noto per essere stato luogo in cui la tortura e l’assassinio erano le regole di comportamento. Saevecke si serviva del cosiddetto macellaio Gradsack, e lavorava a stretto contatto con i sanguinari Otto Koch, sottufficiale Gestapo, e Franz Staltmayer, detto la belva, armato di nerbo e cane lupo.

Dall’Albergo Regina i catturati (ebrei, partigiani, antifascisti, sospettati, ecc.) venivano avviati al carcere di San Vittore, in alcuni casi direttamente ai trasporti partiti dal Binario 21 della Stazione Centrale di Milano [binario 21 http://www.binario21.org/] per essere deportati. Una struttura quindi simile a quella romana di via Tasso, a quella torinese dell Albergo Nazionale, a quella parigina dell Hotel Lutetia.

A Milano, tra via Silvio Pellico e via Santa Margerita non c è nemmeno una lapide che ricordi cosa c’era o cosa vi avveniva. Riteniamo, insieme ai firmatari di questa petizione, che la nostra Città debba ricordare, almeno con una lapide nel luogo in cui uomini e donne hanno conosciuto inaudite sofferenze, quella triste e drammatica pagina della sua storia.

Cordialmente,

Goti Bauer, ex deportata
Giovanni Marco Cavallarin, professore
Roberto Cenati, coord. ANPI Zona 3, Milano
Emanuele Fiano, parlamentare
Nedo Fiano, ex deportato
Ernesto Nobili, consigliere provinciale
Antonio Quatela, professore
Liliana Segre, ex deportata

per aderire

invia una email a giovannimarco cavallarin
guarda le adesioni sul sito dell’anpi

dalla stampa:

“All’appello dei Promotori hanno immediatamente risposto le Associazioni partigiane, le Associazioni dei deportati, numerose Associazioni solidali e culturali e vari Istituzioni di ricerca storica.
Ad esse si sono aggiunte le firme della famiglia Aniasi, di Liliana Segre e di circa 1.500 cittadini, tra cui si possono ricordare i nomi di Aldo Bassetti, presidente Amici di Brera; Giansandro Barzaghi, assessore all’Istruzione ed Edilizia scolastica della Provincia di Milano; Eva Cantarella, docente di diritto romano e diritto greco Università di Milano; Vittorio Gregotti, architetto; Nicoletta Gandus, magistrato; Renato Mannheimer, presidente Ispo; Moni Ovadia, attore e regista teatro; Antonio Panzeri, deputato al Parlamento europeo; Antonio Pizzinato, presidente regionale Anpi Lombardia; Arnaldo Pomodoro, scultore; Yasha Reibman, vice presidente e portavoce Comunità Ebraica di Milano; Andrée Ruth Shammah, regista teatrale; Corrado Stajano, scrittore; Ugo Volli, presidente della sinagoga Lev Chadash Milano.”

da Il Corriere della Sera – Milano, 15 dicembre 2008

“Un luogo di buio e di violenza – ha detto il Presidente Manfredi Palmeri ricevendo la richiesta – potrà diventare un nuovo simbolo di memoria e di testimonianza per Milano, anche collegato a quanto stiamo già facendo al Binario 21 della Stazione Centrale, attraverso la neonata e fortemente voluta Fondazione”.

Il Presidente Palmeri ha assicurato che “a gennaio saranno effettuati i necessari sopralluoghi tecnici e le verifiche procedurali, in tempo utile per poter effettuare una scelta in occasione del 30 aprile, 64° anniversario dello smantellamento del quartier generale nazista a Milano”.

da Peacereporter
per approfondire:

su sito dell’ISEC è possibile scaricare “Hitler a Milano”, il saggio di Luigi Borgomaneri, responsabile della ricerca della Fondazione Istituto per la Storia dell’Età Contemporanea, che ampiamente documenta i fatti dell’Albergo Regina, e non solo quelli, negli anni della occupazione tedesca

Dal sito della FIAP: Quell’Albergo Regina: qui SS e Gestapo torturavano i partigiani

[nella foto:  Rauff e Saevecke con Mussolini ]

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