L’anagrafe è davvero impietosa. I giovani e le ragazze che hanno combattuto e resistito tra l’8 settembre 1943 e il 25 aprile 1945 sono persone ormai anziane e molti non ci sono più. Qualcuno si è domandato se avrà ancora senso un’associazione di partigiani in loro assenza.
E la risposta è sì, certo che ha senso. E non solo per un doveroso gesto di affetto e di riconoscenza. L’adesione all’Anpi serve ed è importante perché i nostri partigiani hanno sconfitto il nazifascismo ma non l’hanno vinto.
Purtroppo, in Italia e nel mondo, i rigurgiti di questa ideologia di morte sono sotto i nostri occhi quotidianamente. Le recenti affermazioni di partiti di estrema destra ora al governo in diversi Paesi e le continue minacce alle libertà in diversi stati, sono lo sfondo di una svolta in chiave antidemocratica. Ungheria, Svezia, Finlandia, Turchia, la nostra Italia (ma l’elenco è lungo e potrebbe continuare) sono lì a dimostrarci che intimidazioni, molestie, detenzione di manifestanti, attacchi ai giornalisti, censura sono all’ordine del giorno. Inasprire le pene, restringere gli spazi di libertà e di partecipazione sembra essere il filo conduttore dell’agire di tanti politici.
Non solo. Chi ha combattuto durante la Resistenza aveva in mente la Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo ma chi ha combattuto per la libertà stava costruendo anche un mondo diverso e più giusto. Un mondo nel quale i diritti, che poi sarebbero stati sanciti dalla Costituzione, sarebbero stati garantiti a cominciare dal diritto al lavoro, all’istruzione, alla salute.
Sappiamo com’è andata. Siamo ancora qui a parlare di diritti nel lavoro, della possibilità di avere accesso alle cure in tempi ragionevoli, a chiedere che la scuola e il diritto allo studio lo siano per tutti e non solo per gli abbienti, che la parità tra uomini e donne lo sia di fatto. Siamo ancora qui a batterci per non dover scegliere tra lavoro e salute, a pretendere per i nostri figli e nipoti un mondo pulito.
Siamo consapevoli che c’è ancora molto da fare per arrivare alla piena applicazione della Costituzione: per questo c’è ancora tanto bisogno di nuovi partigiani e di nuove partigiane. In estrema sintesi, però, se dovessi dire perché è importante iscriversi all’Anpi direi semplicemente perché siamo antifascisti, perché crediamo che l’antifascismo sia un valore imprescindibile per costruire il mondo migliore e più giusto sognato in montagna ormai 80 anni fa.