In occasione della Festa della Repubblica il prossimo 2 giugno, il Coordinamento Regionale ANPI dell’Emilia-Romagna lancia il progetto “Realizzare la Costituzione” che vede coinvolti tutti i Coordinamenti Provinciali e le Sezioni in essi raccolti e che si propone di fare il punto sui principi contenuti nella nostra Costituzione non pienamente rispettati nel nostro Paese e sugli obiettivi concreti che, per sollecitare il massimo impegno a realizzarli, ritengono di dovere proporre all’attenzione del pubblico i rappresentanti di coloro che con il loro sacrificio consentirono che essa fosse promulgata e che in Italia tornasse la libertà e la democrazia.
Il problema è che ogni giorno i diritti che la Costituzione indica come inalienabili (il diritto al lavoro, il diritto all’educazione, il diritto alla salute, il diritto al godimento di pari opportunità a prescindere dall’età, dalle preferenze sessuali, dalla razza, dalla cultura, dallo stato economico e sociale, dalla religione, al luogo di vita) sono costantemente lesi in modo più o meno consapevole nella vita di un numero sempre maggiore di italiani.
Il problema è anche che le decisioni che vengono assunte ai vari livelli delle nostre Istituzioni sembrano spesso allinearsi ai dettati costituzionali solamente sul piano formale, mentre su quello sostanziale pare altrettanto spesso possibile rendersi conto che o non vi è coerenza o, addirittura, vi è stravolgimento.
Due esempi per tutti.
Il diritto al lavoro è assolutamente il primo principio fondante della Costituzione. Eppure oggi si osserva una propensione sempre più marcata a rendere precaria la condizione lavorativa e a impedire che chi lavora possa avere una retribuzione, non solo proporzionata alla quantità e alla qualità dell’attività svolta, ma anche e soprattutto sufficiente per assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa.
Il diritto alla salute è uno degli altri principi fondanti della Costituzione. Si è già osservato durante la pandemia da Covid-19 che la diversa organizzazione sanitaria che si sono date le Regioni, autorizzate a farlo dalla riforma del Titolo V operata da alcuni dei governi che si sono succeduti, in alcune realtà
ha creato enormi problemi di controllo dei disastri causati dal virus, soprattutto a causa della debolezza dell’assistenza di comunità, sacrificata a vantaggio dell’assistenza ospedaliera.
Nonostante questo, si propone oggi di accentuare ancora di più l’autonomia delle Regioni con l’inevitabile conseguenza che l’uguaglianza dei cittadini rispetto al diritto alla salute verrà sempre più compromessa, come la pandemia ha dimostrato al di là di ogni ragionevole dubbio.
Sono queste solo alcune delle riflessioni che hanno portato alla decisione di realizzare il Progetto che avrà la sua conclusione il 27 dicembre di quest’anno, 75° Anniversario della emanazione della Costituzione italiana.
“La vera rivoluzione avverrà quando daremo
piena applicazione della Costituzione”.
Carlo Smuraglia, Presidente Emerito ANPI
Bologna, 26 maggio 2022