1 – Da oltre un mese la Russia di Putin ha scatenato la guerra contro l’Ucraina, occupando militarmente una parte del territorio nazionale di uno Stato libero e indipendente.La guerra di aggressione di Putin nei confronti dell’Ucraina presenta ogni giorno i suoi esiti di morte. E’ un elenco di tragedie che straziano i cuori e sconvolgono le menti: morti tra i civili, città distrutte, orrori come quelli visti a Bucha e in altre località, invalidi, fame e sete, mancanza di cure mediche e di igiene, comunicazioni interrotte, milioni di profughi, bambini uccisi o rimasti senza famiglie. L’Anpi invoca con forza il cessate il fuoco e chiede la ripresa delle trattative per una risoluzione politica di quel conflitto. L’Anpi, fin dall’inizio, si è schierata a sostegno del popolo ucraino e contro Putin. Riconosciamo il pieno diritto dell’Ucraina alla difesa del proprio territorio e della popolazione e contrari ad alimentare un’escalation militare che può solo aumentare le vittime civili e la distruzione del Paese occupato. Chiediamo alle grandi potenze (Stati Uniti e Cina), all’ONU, di essere parte più attiva nel perseguire il cessate il fuoco e l’avvio di negoziati che consentano un compromesso accettabile dalle parti in conflitto. E invochiamo un ruolo dell’Europa più determinato sul piano diplomatico e politico per ricostruire una cornice che assicuri sicurezza e pace al nostro continente, decisamente il più esposto a conseguenze negative se la guerra non viene fermata. Intanto la nostra gratitudine va a tutte le associazioni di volontariato, ai movimenti pacifisti, a tutte le organizzazioni e alle singole persone che inviano aiuti e soccorsi di ogni genere per sostenere le popolazioni ucraine sul piano sanitario, alimentare e di soddisfazione dei loro bisogni più vitali. Apprezziamo, infine, l’operato insonne di papa Francesco che si sta prodigando con le parole e con atti per fermare la guerra.
2 – Il 25 aprile è la festa della Liberazione del nostro Paese dal nazifascismo e l’Anpi rinnova il suo impegno per onorare le partigiane e i partigiani che hanno combattuto per dare all’Italia libertà, democrazia e una Costituzione che ha ricollocato il nostro Paese, dopo la vergogna della dittatura fascista, nel consesso internazionale tra i Paesi democratici. Esprimiamo l’auspicio dell’Anpi che le iniziative celebrative previste in tutte le città vedano quest’anno la più ampia partecipazione dei cittadini ed una manifestazione unitaria di volontà che la pace e la libertà che la Liberazione dal nazifascismo ha assicurato al popolo italiano possano diventare patrimonio di tutti i popoli.
Va rinnovata una narrazione vera del significato della lotta partigiana, senza retorica e senza nascondere contraddizioni e complessità del quadro in cui si sviluppò. Con particolare attenzione ai giovani, vorremmo trasmettere una memoria ricca e rigorosa di quel passaggio drammatico e positivo nella storia unitaria del Paese. Non possiamo ignorare un’offensiva pluridecennale imperniata su un racconto della lotta partigiana che azzera i contesti, semplifica rozzamente, trasporta gli avvenimenti del passato nel presente per giudicarli con il metro di oggi e farne un uso strumentale e propagandistico. Quei venti mesi di lotta partigiana vanno conosciuti inquadrandoli nella realtà dura e drammatica di una guerra mondiale (55 milioni di morti!) e di una guerra civile per liberare il Paese dal Fascismo, alleato con il nazismo. Come ha ricordato e argomentato lo storico Claudio Pavone: questa è la moralità delle Resistenza! Invitiamo tutte le donne e gli uomini a partecipare alla festa del 25 aprile: festa di tutti gli italiani e della democrazia repubblicana!
3 – C’è dibattito dentro l’Anpi? Certo, come in tutto il Paese che si interroga preoccupato ed è un fatto positivo. Come si è detto nel nostro recente Congresso nazionale, non siamo una caserma. Ma c’è unità profonda e persuasa sui fondamentali che da sempre costituiscono l’essenza morale, civile e politica della nostra Associazione: pace nella giustizia e nella libertà; contro ogni ritorno, comunque mascherato, delle vecchie ideologie razziste, fasciste e autoritarie; difesa e realizzazione della Costituzione repubblicana e antifascista. Per questi solidi motivi respingiamo tutto ciò che tende a configurarsi come una vera e propria campagna di denigrazione dell’Anpi. Al contrario, invece, invitiamo tutti a discutere nel rispetto delle reali posizioni di ognuno e a non trasformare in anatemi ciò che costituisce il fisiologico e libero funzionamento di una democrazia. La conquista della libertà e della democrazia è costata morti, invalidi, un paese distrutto. Facciamone un uso maturo per arricchire lo spazio pubblico di tante voci libere che partecipano alla costruzione quotidiana della nostra identità nazionale democratica, repubblicana e antifascista.