A nome mio personale e di tutta l’Anpi provinciale di Bologna, desidero unirmi ai tanti che già hanno espresso vicinanza ed affetto a Valentina Cuppi per gli orribili ed ennesimi insulti che le sono stati rivolti.
I toni usati, la scelta delle parole, quel di più legato al sessismo che colpisce sempre le donne, non hanno niente a che vedere col dibattito politico. Sono solo ingiurie espresse da chi, riconoscendosi in un’ideologia mefitica portatrice solo di violenza e di morte, non si rassegna all’idea che il nazifascismo sia stato sconfitto.
Valentina, oltre alle normali responsabilità che spettano ad una sindaca, porta anche quella di rappresentare una zona che nell’autunno del 1944 è stato teatro del più efferato eccidio nazifascista. I testimoni hanno raccontato di aver udito, assieme agli ordini urlati in tedesco, anche la parlata locale. La storia ci ha insegnato bene a che razza appartengono coloro che hanno nostalgia di un periodo tragico per la storia del nostro Paese che ha avuto, come unico merito, quello di aver formato nell’antifascismo e nella lotta per la libertà una classe dirigente di donne e uomini straordinari.
Offendere lei significa offendere anche i martiri di Monte Sole: donne, vecchi, bambini anche piccolissimi, giovani parroci. Essere solidali con lei significa anche onorare le vittime e continuare a battersi perché i valori dell’antifascismo e della democrazia non vengano messi in discussione.
Anna Cocchi
Presidente Anpi provinciale Bologna