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Il Presidente Michelini sulla strage di Firenze

By 15 Dicembre 2011 No Comments

L’ANPI provinciale di Bologna interviene sulla strage di Firenze

La strage di Firenze perpetuata contro persone che hanno la sola “colpa” di avere un colore della pelle diverso dal nostro ci lascia allibiti e ci costringe a riflettere sul susseguirsi di episodi di natura razziale che si verificano nel nostro Paese e nell’intera umanità.
Due senegalesi sono stati uccisi, altri due sono feriti gravemente e tutto questo è accaduto perché un uomo ha deciso di armarsi e uccidere più persone possibili in quell’infausto pomeriggio del 13 dicembre scorso al mercato San Lorenzo dove hanno perso la vita Diop Mor e Samb Modou.
La città di Firenze ed il sindaco Matteo Tenzi hanno dichiarato il lutto cittadino rifiutando ogni addebito razzista ad una popolazione aperta a tutte le culture ed etnie per storica tradizione.
Questo vile gesto è stato istigato da gruppi neo fascisti che fomentano la violenza ispirandosi ed esaltando l’infausto ventennio mussoliniano che gli antifascisti prima e poi i partigiani hanno combattuto duramente per conquistare la libertà e la democrazia costituzionale e repubblicana.
E non possiamo dimenticare il recente assalto del “branco” al campo nomadi di Torino istigato dalle bugie di una ragazzina che voleva coprire le proprie debolezze.
Il fanatismo razzista si accende dunque molto facilmente e da origine a rigurgiti xenofobi che ci richiamano alla memoria le grandi stragi comandate dall’odio e dalla disumanità, vedi l’Olocausto.
A nome dell’ANPI provinciale di Bologna, esprimiamo la nostra solidarietà al popolo senegalese ed agli emigrati che lavorano onestamente nel nostro Paese i quali hanno gli stessi diritti degli italiani.
Il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ci ha dato un messaggio di fratellanza e di apertura culturale ponendo la questione dei bambini figli di stranieri nati in Italia ai quali occorre dare la cittadinanza.
La strada giusta è quella della convivenza civile in un mondo che ha sempre meno confini nazionali e culturali.

William Michelini

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