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L’associazionismo di Bologna e il Làbas

By 5 Settembre 2017 No Comments

L’ANPI di Bologna ha firmato con i sindacati e le associazioni CGIL, ARCI, FIOM, Legambiente, UISP, Libera, Arcigay Il Cassero, Associazione Orlando, Casa delle donne per non subire violenza, Piazza Grande e con Roberto Morgantini una lettera per sollecitare una soluzione positiva per il centro sociale Làbas.

Ecco il testo:

In queste settimane abbiamo seguito con preoccupazione le vicende che riguardano Làbas, l’esperienza sociale, politica e culturale che fino all’8 agosto trovava casa all’ex caserma Masini di via Orfeo. Negli ultimi giorni, in particolare, abbiamo colto positivamente l’incontro a Palazzo d’Accursio con una delegazione di attivisti dove si è condiviso un ragionamento che riguarda l’area della Staveco, che può essere destinata ad ospitare anche, ma non solo, un’esperienza così ricca come Làbas. Tuttavia, da realtà associative e sindacali quali rappresentiamo, siamo consapevoli che un tempo di inattività che potrebbe durare molti mesi o un anno significherebbe disperdere un patrimonio costruito in questi anni di lavoro.

Noi crediamo che sarebbe un errore non trovare nei prossimi giorni una collocazione temporanea per Làbas, ad esempio rientrando all’ex caserma Masini trovando un “accordo ponte” con Cassa Depositi e Presiti, o in un altro luogo idoneo.
Trovare una soluzione temporanea per Làbas potrebbe aiutare a riaprire il dialogo con quel pezzo di città “ferita” e che ha fortemente dimostrato in queste settimane il senso di ingiustizia vissuto con lo sgombero dell’8 agosto e con alcuni altri episodi analoghi a cui abbiamo recentemente assistito in città, con l’aggravante dal ricorso alla violenza. Un pezzo di città che, come noi, è interessata ad essere parte della discussione pubblica sulla riprogettazione della Bologna del futuro, cominciando da un ragionamento sull’utilizzo degli spazi, sul loro uso pubblico, sulla loro assegnazione e sulle modalità di accesso per garantire a tutti pari opportunità; può essere utile in questo senso la proposta del Comune che ha annunciato un monitoraggio degli immobili pubblici vuoti.

Bisogna promuovere un processo democratico e partecipato, con un forte coinvolgimento delle istituzioni locali, per lanciare un’altra idea di città, aperta e inclusiva, che immagini nuovi spazi pubblici aperti e accessibili, che dia risposte nuove e moderne alle nuove emergenze sociali a partire da casa e lavoro.
Per raggiungere questi obiettivi dichiariamo fin da oggi la nostra disponibilità ed il nostro impegno, confidando nella volontà del Sindaco e della Giunta di condividere queste proposte e questo percorso.

Carlo Balestri – UISP Emilia-Romagna

Vincenzo Branà – Arcigay Il Cassero

Stefano Brugnara – ARCI Bologna

Michele Bulgarelli – FIOM Bologna

Anna Cocchi – ANPI Bologna

Claudio Dellucca – Legambiente Bologna

Maurizio Lunghi – CGIL CdLM Bologna

Antonio Monachetti – Libera Bologna

Roberto Morgantini

Anna Pramstrahler – Casa delle donne per non subire violenza

Carlo Francesco Salmaso – Piazza Grande Onlus

Gioia Virgilio – Associazione Orlando

La lettera è stata pubblicata da La Repubblica e la trovate a questo link:

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2017/09/05/news/laba_s_la_lettera_integrale-174625091/


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