Cultura

Laura Orlandini, La democrazia delle donne. I Gruppi di Difesa della Donna nella costruzione della Repubblica (1943-1945), Roma, BraDypUS, 2018

By 27 Novembre 2018 No Comments

di Nara Rebecchi

Decisamente la copertina invita ad addentrarsi nel libro: una splendida foto di donne partigiane e patriote in sfilata, orgogliose e fiere. È un approfondito lavoro di ricerca, mai fredda narrazione, bensì un racconto partecipato sui Gruppi di difesa della donna – sorti nel 1943 a Milano su iniziativa del Partito comunista – dalla parte di donne eroiche, pur nella semplicità delle loro vite, delle loro origini e del loro stato.

Un invito alla lettura per cogliere il percorso fantastico e duro, denso di drammi e di fatiche, compiuto dalle donne che hanno voluto consapevolmente – «non per obbligo ma per scelta » – opporsi al regime fascista e all’occupazione nazista e prendere parte alla Resistenza. Un percorso ne “I gruppi di difesa della donna per l’assistenza ai combattenti della libertà”  (la denominazione completa) dalla nascita come assistenza, fino alla presa di coscienza della loro forza e quindi all’impegno per la nuova e aspirata democrazia.

I GDD arrivarono a coinvolgere fino a 70.000 donne di ogni tendenza politica e di ogni fede religiosa, pur coscienti che l’adesione avrebbe significato partecipazione fattiva che poteva anche sfociare in cattura, tortura, fucilazione. La lotta di opposizione, consapevole e cosciente, che, da personale, diventa via via collettiva e pubblica; diventa Resistenza civile, di massa; la donna relegata dal regime fascista in un ruolo in funzione dell’uomo, diventa forte e autonoma.

Pensate che la vostra rivolta di oggi vi darà domani il diritto, nel Paese libero e rinnovato, di proclamare ad alta voce le vostre esigenze, d’imporre che si soffochino e si distruggano tutti quei germi che potrebbero portarci nuovamente a rovina (foglio volante, novembre 1944 – Istituto Storia Resistenza Piemonte). Non è lontano il giorno in cui […] noi Donne potremo e dovremo influire sulle decisioni che decideranno delle sorti del nostro Paese, del nostro avvenire. Se noi Donne vorremo avere la possibilità di partecipare con pari diritto a quelle decisioni, dobbiamo conquistarlo ora con la lotta” (Comitato provinciale dei GDD di Milano alle aderenti).

La realtà, scrive l’autrice, si sarebbe rivelata molto meno immediata e i percorsi molto più tortuosi e lenti rispetto alle speranze e alle aspirazioni esplose nell’entusiasmo dell’avvenuta liberazione. Ma è certo che «le 21 Donne elette all’Assemblea Costituente mentre varcavano le porte di Montecitorio per la prima volta nella storia, portavano l’eredità di quella precisa esperienza […]. Non si possono non scorgere in molti articoli della Carta Costituzionale […] le tracce di una visione sorta tra le file della partecipazione femminile alla lotta di Liberazione».

Non si può che essere grati a Laura Orlandini per aver riportato alla memoria l’esperienza dei GDD, assai poco raccontata nella storiografia della Resistenza, cui questo libro ridà il dovuto valore, riempiendo un enorme spazio vuoto.

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