Archivio

L’esempio di Rino Molari, insegnante e partigiano

By 18 Febbraio 2014 No Comments

rino molariBologna – Giovedì 20 Febbraio alle ore 17,00 presso la Sala “StefanoTassinari” di Palazzo D’Accursio (Piazza Maggiore, 6 piano terra, accesso dal Cortile d’Onore) la Sezione Universitaria dell’ANPI di Bologna organizza un’ iniziativa in memoria del partigiano Prof. Rino Molari, l’insegnante di Sant’Arcangelo di Romagna fucilato dalle SS il 12 Luglio del 1944 nell’eccidio di 67 partigiani a Fossoli (Modena).

L’iniziativa è organizzata con il patrocinio del Comitato provinciale della Resistenza e della Lotta di Liberazione di Bologna.

Interverranno Simona Lembi, Presidente del Consiglio Comunale, William Michelini, Presidente dell’ANPI Provinciale di Bologna, il direttore dell’Istituto Parri Emilia Romagna Luca Alessandrini, e gli attori Ivano Marescotti ed Alessandra Carloni. Sarà letta una testimonianza di Tonino Guerra che dal Professore prendeva ripetizioni di latino. Porterà un contributo anche il figlio di Molari, il Professor Pier Gabriele Molari.

Militante cattolico, ex seminarista, laureato in Lettere presso l’Università degli studi di Bologna, Rino Molari, subito dopo la caduta del fascismo si adoperò per costituire a Santarcangelo di Romagna un primo nucleo antifascista. Successivamente

Molari si diede ad organizzare rifugi per ricercati politici, ebrei e militari sbandati ed a mettere in piedi i primi collegamenti tra i gruppi che si stavano costituendo per la lotta armata contro i nazifascisti, a diffondere la stampa clandestina. Partigiano della 29a Brigata Garibaldi, l’insegnante fu tra i promotori del Comitato di Liberazione Nazionale (CLN) di Santarcangelo, in collegamento con i comitati di Rimini, di Riccione, Morciano, Pesaro e Novafeltria, dove risiedeva. Il 28 aprile 1944 Rino Molari cadde ad opera di un delatore nelle mani dei fascisti a Riccione. Fu poi rinchiuso nel carcere di San Giovanni in Monte a Bologna, a disposizione delle SS. Sottoposto a tortura sino al 6 giugno, quando i tedeschi decisero il suo trasferimento nel campo di concentramento di Fossoli. Poco più di un mese dopo, con altri 66 martiri, fu trucidato dai nazisti nel poligono di tiro a segno di Cibeno.

Leave a Reply