il Consiglio di Quartiere San Donato
riunito nella seduta del 5 febbraio
Con lettera P.G.n.19209 del 29 gennaio 2009, il Presidente della Associazione Nazionale Partigiani d’Italia – Comitato Provinciale Bologna – sig.Lino “William” Michelini, invitava i Presidenti dei Quartieri della città di Bologna, attraverso iniziative del Consiglio di Quartiere, a chiedere al Presidente della camera di intervenire per depennare e per bloccare la discussione della proposta di legge n.1360 circa l’equiparazione di militari, deportati, partigiani e combattenti per la libertà, ai repubblichini di Salò e per il conferimento a questi ultimi della onorificenza Ordine del Tricolore;
Tale proposta di legge, inoltrata da un gruppo di parlamentari alla Commissione Difesa, con la quale, stravolgendo la verità storica, dovrebbero essere riconosciuti uguali onori (ed annessi vantaggi materiali), sia a tutti coloro che hanno combattuto per una Italia libera dalla dittatura e dal nazismo che a coloro che combatterono per mantenere la dittatura con tutte le sue aberrazioni;
Il progetto di legge è un nuovo capitolo di quel processo di omologazione, di revisionismo storico, di riscrittura della realtà storica, in nome di una presunta “memoria condivisa” e declamata “riconciliazione nazionale”, inaccettabile sotto il profilo morale e politico, oltre che da un punto di vista giuridico e storico, perchè equipara coloro che facevano i rastrellamenti per conto dei tedeschi a chi è stato internato e a chi ha fatto la Resistenza, stravolgendo, pertanto, la verità storica e, come dice il Presidente emerito della Corte Costituzionale, Giuliano Vassalli, “…non si può riconoscere a chi ha contrastato lo stato italiano sovrano, schierandosi con la Repubblica Sociale, il titolo di combattente.
La Cassazione è stata chiara in merito: i repubblichini sono nemici. Non esiste paese in Europa dove i collaborazionisti del nazismo sono premiati”.
Questa proposta di legge ha portato allarme in tutte le associazioni partigiane, di qualsiasi colore politico, proprio per il contenuto della stessa che, partita da un antefatto “nobile” quale la costituzione dell’Ordine di Vittorio Veneto, che prevede il riconoscimento dei meriti e dei diritti dei combattenti impegnati sui due fronti della Grande Guerra, vorrebbe adesso istituire in parallelo il cosiddetto “Ordine del Tricolore” nonché il conseguente ” adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra”.
Recita la proposta di legge all’art.2 che si prevede che tale onorificenza (e quello che ne consegue…) sia conferita a… (qui si elencano tutti quelli che ne hanno diritto), ma poi termina in tal modo : “… nonchéai combattenti nelle formazioni dell’esercito nazionale repubblicano durante il biennio 1943-45 “. Quelli, cioè, che dopo l’8 settembre 1943, fecero la guerra ai partigiani, all’esercito di liberazione, ai militari agli ordini del generale Badoglio, alle forze alleate sbarcate in Sicilia e ad Anzio ed alle truppe che combatterono contro l’esercito tedesco in ritirata.
In breve, quelli che fino all’ultimo furono i fiancheggiatori dei nazisti e di torturatori delle popolazioni civili in fuga.
Come dice il Presidente Carlo Azeglio Ciampi “…il giudizio storico sulla Repubblica di Salò, creata in antitesi allo stato italiano legittimo, non può dimenticare che essa appoggiò con la sua azione, la causa del nazismo, anche se le scelte individuali di adesione possono essere state ispirate al convincimento di fare in tal modo il proprio dovere”.
Comprendere, ma non equiparare.
Lo schema di legge, proposto già due volte nel corso delle precedenti legislature, così come più volte affermato dal Vice Presidente della Commmissione Affari Costituzionali della Camera, Roberto Zaccaria, “…capovolge l’ordine dei valori costituzionali equiparando indistintamente chi combattè in difesa della libertà e chi combattè per contrastarla.
Ennesimo tentativo di revisionismo storico con il quale il centro-destra vorrebbe accreditare i repubblichini nella storia d’Italia e sconvolgere, in tal modo, le radici stesse della repubblica”.
L’iniziativa della campagna d’informazione e di mobilitazione di cui si è fatta promotrice l’ANPI, appoggiando le varie iniziative volte a depennare ed a bloccare la discussione della proposta di legge n. 1360, ritenendo inammissibile equiparare i repubblichini, fiancheggiatori del nazismo e sotenitori della dittatura fascista, a chi ha combattuto per la difesa della patria ed altresì è inammissibile assegnare loro una decorazione della Repubblica Italiana nata dalla Resistenza.
Il Presidente pone in votazione l’O.d.G.n.7
Esito della votazione: Presenti n. 11 Votanti n. 11 Favorevoli n. 9 Contrari n. 2 Giovanni Fontana – CdL – Bologna é Tua Franco Selleri – Gruppo misto Astenuti n. == Il Consiglio del Quartiere San Donato approva.